Un incendio di origine dolosa si è sviluppato ieri sera, 11 novembre, all’interno di una cella del carcere di Como, causando gravi conseguenze per un detenuto di 19 anni, ora ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Niguarda di Milano con ustioni di secondo e terzo grado. Altri due detenuti presenti nella stessa cella sono stati trasportati in ospedale per accertamenti, ma fortunatamente non hanno riportato gravi ferite. L’incendio ha richiesto l’evacuazione temporanea di circa sessanta detenuti, che sono stati poi ricollocati nelle celle una volta che l’edificio è stato messo in sicurezza.
Il Sinappe, sindacato della polizia penitenziaria, ha diffuso la notizia e ha lodato l’intervento rapido degli agenti, che sono riusciti a domare le fiamme con dispositivi di protezione e mezzi antincendio, evitando ulteriori danni e rischi. Il segretario nazionale del Sinappe, Francesco Panico, ha sottolineato la necessità di implementare migliori strumenti di sicurezza all’interno delle carceri italiane: “Oltre al plauso ed alla necessità di riconoscere formalmente la professionalità dimostrata nasce una riflessione su cosa l’ Amministrazione Penitenziaria dovrebbe investire: in mezzi di salvaguardia della salute, di sicurezza sui luoghi di lavoro. É assurdo per esempio che ancora oggi, dopo numerosi episodi della stessa natura come gli incendi non si pensi a dotare di Aspiratori d’aria le sezioni detentive o altri strumenti simili in dotazione al corpo dei Vigili del Fuoco. Non dobbiamo aspettare di commemorare il ricordo dell’eroe di turno per giungere ad una simile soluzione”.