Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, è di nuovo al centro di una bufera mediatica. La Salis questa mattina ha pubblicato alcuni post su X nei quali si dichiara contraria alla nomina del Commissario italiano in Commissione Europea. L’attacco è stato forte e personale.
La discussa eurodeputata ha espresso profondo disappunto per la possibile scelta di Raffaele Fitto come Commissario e Vicepresidente Esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione Europea. Salis, con una serie di tweet, ha sollevato dubbi sulla compatibilità del ruolo con il profilo politico di Fitto, esponente di Fratelli d’Italia e membro del gruppo europeo dei Conservatori e Riformisti.
“Fitto ha sostenuto l’autonomia differenziata, penalizzando il Sud”
Nel suo primo tweet, Salis ha criticato il passato di Fitto, ricordando la sua appartenenza a Fratelli d’Italia, partito che ha spinto per la riforma dell’autonomia differenziata, ritenuta da Salis penalizzante per il Sud Italia e le Isole. “Come può Raffaele Fitto”, ha scritto l’eurodeputata, “essere considerato adatto al ruolo di Commissario e Vicepresidente Esecutivo per la Coesione e le Riforme, se rappresenta un partito che vuole spaccare il Paese e penalizzare le aree più svantaggiate?”.
La preoccupazione per uno spostamento a destra dell’UE
Salis ha anche sottolineato la distanza politica tra Fitto e l’attuale presidenza della Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, a cui il gruppo ECR non ha dato il proprio appoggio. “Perché Raffaele Fitto, membro di un gruppo che non ha sostenuto la presidenza von der Leyen, dovrebbe diventare Commissario e Vicepresidente Esecutivo, spostando così ulteriormente a destra l’Unione Europea?”, ha scritto l’eurodeputata, sollevando la questione dell’impatto politico che la nomina potrebbe avere sulla direzione dell’Unione.
Il tono distensivo di Fitto in audizione
Di fronte a queste critiche, Fitto ha mantenuto un approccio moderato. Durante l’audizione al Parlamento Europeo, ha sottolineato l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo, nonostante le differenze politiche. “Il modo migliore per andare avanti è avere un dialogo aperto e costruttivo: le nostre diverse storie sono la nostra forza. L’Europa è casa nostra e abbiamo la responsabilità comune di lavorare per il benessere dei nostri cittadini“.