“Perdono visibilmente peso, hanno il viso infossato e la pizza non basta più per alimentarsi.” Con queste parole piene di angoscia, parenti e amici parlano dei due astronauti bloccati nello spazio, Sunita Williams e Barry Wilmore, fermi da mesi sulla navicella in attesa di un piano per riportarli a casa. Ogni giorno di ritardo fa crescere l’ansia tra i familiari, che continuano a lanciare appelli alla NASA. L’obiettivo è uno solo: riportarli sulla Terra il prima possibile.
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Le ultime foto di Sunita e Barry a bordo della navicella mostrano un’immagine che spaventa: mangiano una pizza margherita, ma appaiono visibilmente cambiati rispetto alla partenza. Sunita, in particolare, mostra segni di evidente dimagrimento, con il viso infossato che rivela un grave calo di peso. Le sue condizioni hanno sollevato preoccupazioni anche tra i medici.
“Trasfigurati dallo stress”
Il dottor Vinay Gupta, pneumologo e specialista con anni di esperienza, interpellato dal Daily Mail ha dato il suo parere sulla situazione: “Quello che vedete in quella foto è qualcuno che penso stia sperimentando lo stress naturale di vivere ad altitudini molto elevate, anche in una cabina pressurizzata, per lunghi periodi. Le guance della Williams sembrano un po’ infossate, e di solito succede quando si ha una perdita di peso totale.” Secondo il dottore, l’aspetto della donna fa sospettare un deficit calorico significativo. Tuttavia, Gupta ha rassicurato dicendo che Sunita non sembra in pericolo di vita.
Nello spazio, il metabolismo funziona diversamente, e anche con alimenti calorici, come pizza e salumi, il fabbisogno energetico non viene sempre soddisfatto. “Il metabolismo nello spazio richiede che tu bruci molta più energia di quanta ne assumi”, spiega il dottor Gupta, notando che i due astronauti hanno probabilmente una dieta non equilibrata.
Secondo uno studio della NASA, le donne in orbita perdono più plasma sanguigno rispetto agli uomini, e lo stress fisico aumenta il consumo calorico, portando a un dimagrimento accentuato come quello che vediamo su Sunita. Anche se queste spiegazioni rassicurano in parte, la preoccupazione resta forte. Familiari e amici continuano a chiedere alla NASA di affrettare i piani per riportarli a casa. E, forse, sperano di riabbracciarli in tempo per Natale.