Tempo fa Elon Musk, che pure è uno dei principali produttori di vetture a trazione elettrica nel mondo, aveva lanciato l’allarme: “Se il 50% del parco macchine occidentale fosse costituito da auto elettriche“, aveva detto il miliardario sudafricano, “non ci sarebbe abbastanza energia per tutti“. Una dichiarazione forte e un allarme che, stranamente, è stato per lo più ignorato da media e istituzioni. Ma che ritorna, pur non citato, nell’intervento che Giorgia Meloni ha pronunciato a Baku alla riunione della COP29 dedicata al clima e ai combustibili.
La premier italiana, infatti, ha ribadito la posizione del nostro Paese riguardo alla transizione energetica, indicando che il percorso verso un futuro sostenibile non può fare affidamento su una singola alternativa ai combustibili fossili. “Gas, biocarburanti, idrogeno e cattura e stoccaggio del carbonio” sono, secondo Meloni, risorse su cui l’Italia intende puntare insieme alle rinnovabili, con un approccio improntato alla “neutralità tecnologica“.
Il messaggio della premier: “Sono madre, voglio un mondo migliore”
Nel suo intervento, Meloni ha sottolineato la necessità di un approccio pragmatico. “Sono una madre”, ha deto la leader di FdI, “e, come madre, niente mi dà più soddisfazione che lavorare per politiche che consentiranno a mia figlia e alla sua generazione di vivere in un mondo migliore”. La linea proposta dalla premier italiana sembra allontanarsi dalle direttive scientifiche per la riduzione rapida delle emissioni di carbonio. Meloni non ha citato la raccomandazione di un progressivo “transition away” dai combustibili fossili.
Un mix energetico pragmatico: il gas come risorsa strategica
Tra i punti salienti del suo discorso, la nostra Premier ha confermato il ruolo del gas nel mix energetico italiano, considerato dal presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev come un “dono di Dio”. Meloni ha difeso l’importanza di un approccio non ideologico alla protezione ambientale, necessario per preservare la sostenibilità economica e sociale del Paese. In linea con questa visione, ha spiegato: “Occorre proteggere l’ambiente, con un approccio che sia non ideologico ma pragmatico o saremo lontani dalla via del successo”.
Sostegno alle iniziative per il clima in Africa
Nel suo discorso, la premier ha anche voluto ricordare l’impegno dell’Italia nel sostegno ai Paesi in via di sviluppo. Ha annunciato che il suo governo assegnerà la maggior parte dei quattro miliardi di euro del proprio Fondo per il clima al continente africano, con l’obiettivo di supportare iniziative come il Fondo verde per il clima e il Fondo per le perdite e i danni (loss and damage).
La fusione nucleare: il futuro a lungo termine della transizione energetica
Con una scelta insolita, Meloni ha preferito non menzionare la fissione nucleare, sostenuta dal Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ma ha puntato invece sulla fusione nucleare come tecnologia del futuro. L’Italia, ha affermato, è in prima linea nella ricerca sulla fusione, tanto da aver organizzato il primo incontro del World Fusion Energy Group, sponsorizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Questa tecnologia, che potrebbe diventare operativa solo tra diversi decenni, è vista da Meloni come una possibile soluzione energetica che potrebbe trasformare l’energia da un’arma geopolitica a una risorsa globale e accessibile.
Un approccio discusso tra pragmatismo e sostenibilità
Il discorso di Meloni ha incontrato un’accoglienza calorosa dal pubblico, tra applausi e richieste di selfie. Ed è parsa rappresentare una stoccata ai fautori dell’elettrico e alla Green Economy che la Ue porta avanti senza preoccuparsi delle conseguenze su economia e occupazione.
I critici, da parte loro, sostengono che l’orientamento italiano non risponde con la necessaria urgenza alla crisi climatica, poiché il nuovo rapporto del Global Carbon Budget conferma che le emissioni globali da combustibili fossili toccheranno livelli record nel 2024. Prosegue così il dibattito su un tema che, a seconda di come sarà affrontato, rappresenterà uno snodo fondamentale per il futuro di tutti noi.