In un incontro a porte chiuse tenutosi oggi tra i deputati repubblicani, lo speaker della Camera degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha comunicato alla deputata Marjorie Taylor Greene che non saranno più inviati fondi all’Ucraina. La notizia, riportata dal New York Times attraverso due fonti informate, rappresenta un possibile cambio di rotta nella politica estera degli Stati Uniti.
Questa decisione arriva in un momento di crescenti pressioni interne nel Partito Repubblicano, dove una frangia più vicina all’ex presidente Donald Trump e rappresentata da esponenti come la stessa Greene si è spesso opposta a ulteriori finanziamenti per il sostegno militare all’Ucraina. Greene, nota per le sue posizioni ultraconservatrici, ha espresso in più occasioni una ferma opposizione agli aiuti internazionali, sostenendo la necessità di concentrarsi sugli interessi nazionali.
Il possibile stop ai fondi per l’Ucraina potrebbe avere ripercussioni significative a livello internazionale, influenzando le dinamiche del conflitto in corso e aprendo nuove riflessioni all’interno del Partito Repubblicano. Il contrasto tra le diverse fazioni rischia di acuire le tensioni tra i sostenitori di un approccio isolazionista e coloro che vedono il supporto all’Ucraina come un impegno fondamentale per il ruolo degli Stati Uniti nel panorama globale.