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Miracolo chirurgico in Italia: effettuata operazione al cuore ritenuta troppo pericolosa

Pubblicato: 13/11/2024 23:49

A Bari è stato eseguito per la prima volta in Italia un innovativo intervento di cardiochirurgia su una paziente di 82 anni, affetta da gravi problemi mitralici e ritenuta troppo fragile per una procedura chirurgica tradizionale. L’operazione è avvenuta all’Anthea Hospital GVM Care & Research, grazie all’impegno di un’équipe specializzata in cardiochirurgia ed emodinamica, coordinata dal professor Giuseppe Nasso e dal dottor Gaetano Contegiacomo, con il supporto del professor Giuseppe Speziale.

Un intervento pionieristico con valvola biologica “MyVal”

La paziente soffriva di steno-insufficienza mitralica, una condizione complessa per la quale le tecniche standard erano considerate troppo rischiose. Dopo un’attenta valutazione, il team ha deciso di utilizzare una tecnica mai adottata prima in Italia: l’impianto di una valvola biologica “MyVal” di grande diametro, con un approccio ibrido trans-femorale e trans-apicale. Questa strategia innovativa ha permesso di ridurre significativamente i rischi per la paziente, offrendo una soluzione a basso impatto e meno invasiva.

Dettagli della procedura

L’approccio combinato ha richiesto una mini-toracotomia per inserire una guida sottile nell’apice del ventricolo sinistro, raggiungendo la posizione corretta per l’impianto della protesi senza compromettere la stabilità della valvola. “La scienza avanza velocemente – ha commentato il professor Speziale – e ci consente di garantire una qualità di vita sempre maggiore dopo l’intervento”.

Secondo il professor Nasso, entrambi i metodi, trans-femorale e trans-apicale, avrebbero comportato rischi isolatamente. La soluzione ibrida ha invece permesso di affrontare l’operazione in modo più sicuro, utilizzando una combinazione di accessi meno invasivi.

Recupero rapido e dimissioni

L’intervento ha avuto un decorso positivo: la paziente è stata estubata immediatamente e trasferita in terapia subintensiva, dimessa dopo soli cinque giorni. Questo successo dimostra l’efficacia dell’approccio innovativo per affrontare casi complessi e di alto rischio, come ha spiegato il professor Speziale: “Il nuovo paradigma della medicina si concentra non solo sulla risoluzione dei disturbi ma anche sulla qualità della vita post-operatoria”.

Questo intervento rappresenta un passo significativo nel campo della cardiochirurgia italiana, aprendo nuove prospettive per il trattamento di pazienti in condizioni critiche che, fino ad oggi, avrebbero avuto poche opzioni di cura.

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