Una vasta indagine su corruzione coinvolge anche i finanziamenti per il Giubileo. La Guardia di Finanza sta effettuando perquisizioni al Campidoglio e presso la sede di Astral, un’azienda controllata interamente dalla Regione Lazio. Le accuse comprendono corruzione, frode negli appalti pubblici e turbativa d’asta.
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Gli appalti in questione sono relativi al rifacimento delle strade: diverse gare avrebbero subito manomissioni attraverso tangenti. Sono sei i funzionari sotto inchiesta: quattro appartenenti al Comune, uno ad Astral e due agenti della polizia stradale.
Il presunto corruttore, Mirco Pellegrini, è un imprenditore con il controllo, anche se non ufficiale, di 15 società, molte delle quali intestate a prestanome. Nell’inchiesta compare anche il direttore di una banca di Frascati (Blu Banca Spa), che ha aperto 170 conti correnti per i prestanome di Pellegrini, pur essendo a conoscenza dell’identità reale del titolare, senza però segnalare le transazioni sospette all’Uif di Bankitalia.
Queste informazioni sono state ricostruite dall’aggiunto Giuseppe Cascini, dal pm Lorenzo del Giudice e dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.
Il tema del “Giubileo” e delle “strade” nella capitale è estremamente sensibile per due motivi: innanzitutto, la città è attualmente ingombro di cantieri in vista dell’Anno Santo. In secondo luogo, il fulcro dell’indagine riguarda il ripristino del manto stradale a Roma. La questione delle buche è un argomento che suscita particolare attenzione tra i romani, data la situazione critica in cui versano le strade. Le opere realizzate dalle aziende di Pellegrini venivano eseguite a basso costo, sacrificando la qualità.
Per risparmiare sui materiali bituminosi, era stato ridotto lo spessore dell’asfalto, risultando così più vulnerabile a fratture e al formarsi delle famose buche che affliggono frequentemente la capitale.
Passando alle tangenti, l’imprenditore avrebbe avuto l’abitudine di corrompere i funzionari tramite tangenti in denaro, oltre che offrendo posti di lavoro ai figli dei dipendenti del Comune e di Astral.
Pellegrini avrebbe anche alcuni poliziotti della stradale tra i suoi collaboratori. Secondo quanto emerso dai rilievi della magistratura, in diverse occasioni i camion della sua azienda venivano fermati dalla polizia. Questi mezzi superavano di molto il limite di peso consentito per il trasporto di materiali edili. Tuttavia, l’imprenditore sarebbe riuscito a eludere le sanzioni pagando le dovute tangenti, consentendo così ai camion di proseguire senza multe.