Vai al contenuto

Campione di enduro ferito mentre si allena: “Hanno teso un cavo per uccidermi”

Pubblicato: 14/11/2024 18:11

Un sottile cavo d’acciaio, invisibile ma letale, teso tra due alberi. Un motociclista, esperto di enduro, si allena su una pista e viene catapultato dalla sua moto. Le immagini, scioccanti, diffuse sui social per mostrare le sue ferite, testimoniano un atto criminale che, per un miracolo, non si è trasformato in tragedia.

Tadeusz Blazusiak, 41 anni, atleta polacco con un curriculum di successi nel trial e nell’endurocross, ha rischiato di perdere la vita l’11 novembre scorso mentre si allenava in un bosco del suo paese. Ha condiviso la sua esperienza in un post su Facebook e Instagram, dove ha dichiarato: “Desidero avvisare la comunità off-road che esistono persone così disturbate da voler ferire deliberatamente gli altri, solo per il loro disprezzo verso le moto. L’11 novembre, mentre percorrevo un sentiero, sono rimasto intrappolato in un cavo teso da qualcuno con intenzioni maligne. Fortunatamente, l’ho colpito mentre sterzavo, e mi ha lesionato la spalla destra e il viso, tra il casco e gli occhiali. Se quel cavo fosse scivolato al collo, oggi non sarei qui a scrivere. Ora sto meglio: ho subito un intervento di chirurgia plastica e spero che non ci siano conseguenze sui muscoli facciali e sulla cicatrice rimasta. Continuo a pensare a cosa sarebbe successo se fosse andato a colpirmi più in alto… È incomprensibile come qualcuno possa agire in questo modo contro un altro essere umano”.

Le foto di Blazusiak senza cerotti, prima dell’intervento a cui è stato sottoposto, sono spaventose: lo squarcio, lungo e profondo, parte subito sopra la bocca e arriva fino a metà della guancia sinistra. Se quel cavo lo avesse colpito pochi centimetri più sotto, probabilmente lo avrebbe decapitato.

Le autorità polacche hanno aperto un’inchiesta su questa azione criminale e deliberata che purtroppo ha diversi precedenti nel mondo, anche in Italia: nel 2007, nel modenese, perse così la vita l’ingegner Marco Badiali, 48 anni, endurista per passione. Nel 2011, con modalità simili, in Molise morì Manuel Colantuono, 19 anni, ucciso mentre percorreva un sentiero di montagna durante un ritrovo di motociclisti da enduro.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure