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Ue, caos totale: la maggioranza della Von der Leyen si spacca di nuovo

Pubblicato: 14/11/2024 16:52

La fragilità della “maggioranza Ursula” emerge ancora una volta nel Parlamento Europeo, con il Partito Popolare Europeo che si schiera insieme alle destre, incluso il partito neonazista AfD, per osteggiare il nuovo regolamento sulla deforestazione.

Questa normativa, già approvata in precedenza dalla vecchia coalizione di maggioranza, punta a frenare il commercio di prodotti legati alla deforestazione, come cacao e caffè, imponendo controlli a commercianti e importatori per garantire che i beni venduti non provengano da aree disboscate di recente.

La frattura tra popolari e socialisti

Lo scontro era già stato acceso da una serie di emendamenti presentati dal Ppe, tra cui una proposta di proroga di due anni, che ha suscitato il malcontento dei Socialisti e dei Verdi. In un tentativo di mediazione, il Ppe ha ritirato parte delle modifiche, ma, al momento decisivo, ha scelto di votare i restanti emendamenti insieme alle forze di destra, tra cui Ecr, Patrioti e il gruppo ultranazionalista Nse. Anche Renew, il gruppo liberale, si è diviso, con alcuni membri che si sono allineati con i socialisti e altri che hanno votato insieme ai popolari.

S&D: “La maggioranza Ursula è finita”

L’approvazione finale della normativa, con i voti congiunti di Ppe e destre, ha portato il gruppo dei Socialisti e Democratici a dichiarare la fine della cosiddetta “maggioranza Ursula”, la coalizione che finora ha sostenuto la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. “Siamo sull’orlo del baratro e il Ppe non lo capisce”, ha commentato la presidente dei Socialisti Iratxe García Pérez, esprimendo preoccupazione per la mancata unità su un tema importante per la sostenibilità ambientale.

Verso una nuova coalizione di destra?

La destra, dal canto suo, considera questa votazione una vittoria e una possibile premessa per la costruzione di una nuova coalizione. I Patrioti e i Conservatori, infatti, guardano a questa alleanza come a un punto di partenza per una futura collaborazione politica più stabile, mentre i Verdi, contrari alla modifica, hanno chiesto alla presidente della Commissione von der Leyen di ritirare il testo, che dovrà comunque passare all’esame del Consiglio Europeo.

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