Milano trema: Andrea Beretta, ex capo ultras dell’Inter e figura centrale negli equilibri interni della Curva Nord, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti. In carcere dal 5 settembre scorso per l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente di spicco della cosca omonima della ’ndrangheta, Beretta potrebbe rappresentare una fonte di importanza fondamentale per fare luce su dinamiche che intrecciano il tifo organizzato e la criminalità.
Un cambio di linea sorprendente
Fino a poche settimane fa, Beretta aveva mantenuto il silenzio. Dopo il suo arresto, davanti ai pm Paolo Storari e Sara Ombra, non aveva fornito dettagli né sull’omicidio Bellocco né sull’assassinio del leader storico della curva nord, Vittorio Boiocchi, avvenuto nel 2022. Ma ora qualcosa è cambiato: l’avvocato di fiducia, Mirko Perlino, che difende anche altri esponenti della Curva arrestati nei mesi scorsi, ha rinunciato all’incarico per divergenze sulla strategia difensiva. Così Beretta ha scelto un nuovo legale ed è stato trasferito da San Vittore a un altro carcere per motivi di sicurezza.
I punti chiave delle indagini
La collaborazione di Beretta potrebbe fornire risposte decisive su diversi fronti:
- L’omicidio di Antonio Bellocco: Beretta ha confessato di averlo ucciso per timore di essere assassinato a sua volta e a causa delle tensioni sugli introiti derivanti dalle attività criminali legate alla curva.
- L’omicidio irrisolto di Vittorio Boiocchi: Avvenuto il 29 ottobre 2022, quando il leader storico della curva nord fu freddato da due killer in moto davanti alla sua abitazione alla periferia di Milano. Beretta, fino ad ora, si era rifiutato di parlare di quel delitto.
- I legami tra ultras e criminalità organizzata: L’indagine punta a svelare le connessioni tra le curve e le cosche mafiose, evidenziate anche dal maxi blitz del primo ottobre scorso che ha colpito ultras di Inter e Milan con accuse di associazione per delinquere con aggravante mafiosa.
Un sistema di potere sotto esame
Il quadro che emerge è quello di un sistema in cui il controllo delle curve di San Siro è strettamente legato a interessi illeciti. Marco Ferdico, un altro ex membro del direttivo della Nord, avrebbe supportato l’ascesa di Bellocco dopo la morte di Boiocchi, consolidando un asse tra tifo organizzato e ’ndrangheta. La decisione di Beretta di parlare potrebbe rivelarsi una vera e propria “bomba” per l’indagine, e potrebbe fornire dettagli fondamentali sui ruoli e le responsabilità legati alle attività criminali. E ora sono in molti a tremare.
Un terremoto per la Milano criminale
La collaborazione dell’ex capo ultras rappresenta un punto di svolta. La sua testimonianza non solo potrebbe chiarire i retroscena dei due omicidi, ma anche rivelare l’influenza delle mafie nel mondo ultras, una realtà che da anni si intreccia con i business illeciti nella città. Milano attende ora le prossime mosse degli inquirenti, consapevole che le dichiarazioni di Beretta potrebbero riscrivere il rapporto tra criminalità organizzata e tifo organizzato.