La recente pronuncia della Corte Costituzionale ha posto un freno significativo al progetto di autonomia differenziata, ma non sembra rallentare la determinazione del ministro Roberto Calderoli, che ha ribadito l’intenzione di proseguire. Sul fronte opposto, la segretaria del Pd Elly Schlein attacca il governo, chiedendo l’abolizione di una legge che definisce “profondamente sbagliata”. Lo scontro, che nelle ultime ore si è trasformato in un acceso botta e risposta a distanza, mette in luce le divisioni profonde tra governo e opposizioni su una riforma che rischia di alterare radicalmente gli equilibri tra le regioni e il sistema statale.
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La Consulta boccia e invita a riflettere
La sentenza della Consulta rappresenta una tappa cruciale nel dibattito sull’autonomia. Accogliendo sette delle numerose eccezioni sollevate, i giudici hanno ribadito la necessità di fissare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) prima di trasferire competenze alle regioni. Questa decisione è stata interpretata come un invito a una pausa di riflessione per evitare disparità tra territori.
Tuttavia, il governo non sembra voler rallentare. Calderoli, durante un incontro sull’autonomia a Rovato, in provincia di Brescia, ha minimizzato l’impatto della sentenza: “Sulle materie non Lep, non ci sono stati problemi da parte della Corte, e quindi il negoziato può proseguire”. Ha aggiunto che per le materie che richiedono i Lep sarà sufficiente varare una legge per definirli, spiegando che “lo spazio temporale verrà usato per approfondire calcoli di costi e fabbisogni standard”.
Calderoli ha inoltre difeso la riforma ricordando che su 45 commi della legge solo sette sono stati censurati: “La partita è finita 45-7”, ha commentato, provocando l’indignazione delle opposizioni.
Schlein: “Una legge sbagliata, il governo deve fermarsi”
Dalla Sala Viscontea del Castello Sforzesco di Milano, durante un evento di BookCity, Elly Schlein ha risposto duramente: “Questa legge è stata profondamente sbagliata fin dall’inizio, e il governo dovrebbe fermarsi”. Parole che si sono accompagnate a una critica decisa delle dichiarazioni di Calderoli, che aveva auspicato il silenzio delle opposizioni.
“Le affermazioni di Calderoli sono estremamente gravi e dimostrano uno scarso rispetto della democrazia”, ha dichiarato Schlein, aggiungendo: “Non è la maggioranza a decidere cosa può o deve dire l’opposizione. Noi continueremo a farci sentire, perché questo è il nostro ruolo in una democrazia”. Alle parole della segretaria si è aggiunto anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha definito le dichiarazioni del ministro un esempio di “linguaggio squadrista”.
Referendum: la scommessa delle opposizioni
La battaglia contro l’autonomia differenziata si gioca anche sul fronte del referendum, sul quale il Pd e le opposizioni hanno puntato per fermare la legge. “Abbiamo raccolto più di 500mila firme insieme a molte forze politiche, civili e sindacali”, ha ricordato Schlein. Tuttavia, la pronuncia definitiva della Consulta potrebbe influire sui quesiti referendari. Calderoli, interpellato sull’argomento, ha dichiarato: “Non abbiamo ancora indicazioni precise dalla Corte. Bisognerà attendere sia la sentenza sia la valutazione della Cassazione, che si pronuncerà entro dicembre”.
L’Europa, la pace e il ruolo dell’Italia
La critica di Schlein non si limita al piano interno. Durante l’evento milanese, ha affrontato anche temi europei e internazionali, denunciando “un obiettivo scivolamento a destra” in Europa, evidenziato dalla recente alleanza tra popolari e destra sul regolamento per la riforestazione.
“L’Europa che vogliamo non è quella della corsa al riarmo, ma quella di una maggiore integrazione e di una politica comune di difesa”, ha spiegato Schlein, sottolineando la necessità di una strategia unitaria che superi gli interessi dei singoli Stati membri. Sul tema della pace, la segretaria ha evidenziato una grave mancanza di leadership: “Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, è mancata una voce forte dell’Europa per la pace. Non c’è stato uno sforzo diplomatico e politico per costruire un percorso verso una pace giusta”.
Schlein ha anche fatto riferimento alla crisi in Medio Oriente, chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza, in Cisgiordania e in Libano, oltre al riconoscimento dello Stato di Palestina e a un embargo totale delle armi verso Israele.
Calderoli e l’arroganza del governo
Mentre Schlein parlava davanti a una platea gremita, Calderoli proseguiva la sua campagna in Lombardia, ribadendo la volontà di portare avanti la riforma. “Abbiamo iniziato a ottobre il confronto sulla protezione civile e su altre materie non Lep, quindi possiamo predisporre le bozze di intesa da portare in Consiglio dei Ministri”, ha dichiarato. Ma le parole del ministro, tra cui l’auspicio che le opposizioni “tacciano per sempre”, hanno inasprito ulteriormente il confronto. “Questo è un governo che non tollera il dissenso”, ha replicato Schlein, “ma noi continueremo a farci sentire”.