Nel cellulare di Filippo Turetta, detenuto per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sono stati scoperti centinaia di file contenenti dettagli meticolosi sulle abitudini della ragazza. Questi documenti inediti, rivelati per la prima volta in una trasmissione televisiva, mostrano un’ossessiva attività di controllo da parte del giovane. Turetta, attualmente incarcerato a Montorio e imputato con accuse gravissime come omicidio volontario premeditato, stalking e occultamento di cadavere, aveva trasformato il suo cellulare in un diario digitale per monitorare ogni aspetto della vita di Giulia, dalla durata delle sue docce ai piccoli gesti quotidiani, fino alle interazioni con altre persone.
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Le annotazioni coprono un arco temporale di tre mesi, dal 31 luglio 2023, giorno in cui Giulia aveva deciso di lasciarlo, fino al 4 novembre, una settimana prima del delitto. Settantacinque pagine di appunti dettagliati che rivelano un’ossessione crescente. Turetta usava codici specifici per organizzare le informazioni: un simbolo di casa per le proprie attività e un orsacchiotto per quelle della sua ex. “Mi ha lasciato così, senza motivo, non vuole neanche provarci,” scriveva il 31 luglio, dando inizio a una cronaca morbosa in cui riportava le azioni di Giulia in prima persona, come se fosse lei a descrivere ciò che faceva.
Con il tempo, però, qualcosa cambia. A partire dal 30 settembre, le sue annotazioni diventano meno frequenti, segno di una perdita di controllo su Giulia, che nel frattempo si era trasferita a Reggio Emilia per studiare disegno. Nonostante ciò, continuava a spiarla, cronometrando persino i tempi di viaggio in treno verso il Veneto. L’ultimo appunto è del 4 novembre, poco prima del tragico epilogo.
Il 7 novembre, pochi giorni dopo, Turetta inizia una nuova lista, questa volta per pianificare il delitto. Nel memoriale consegnato alla Corte d’Assise di Venezia, il giovane ha spiegato il significato delle sue annotazioni, che delineano un quadro preoccupante della premeditazione dell’omicidio.