Dal vertice del G20 di Rio de Janeiro, Giorgia Meloni non lascia spazio a interpretazioni: l’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina, con l’invio di armi anche nel 2025. La nostra Premier ha chiuso categoricamente all’idea di un dialogo con Vladimir Putin. Le leader di FdI ha preso una posizione netta, sostenendo la decisione americana di fornire missili Atacms a lungo raggio all’esercito di Zelensky e sfidando apertamente l’opposizione interna della Lega, che non condivide questa linea.
“Indisponibilità al dialogo”: Meloni taglia corto con Mosca
La posizione della premier italiana si è rafforzata dopo i bombardamenti russi avvenuti durante lo svolgimento del G20, definiti come una chiara dimostrazione dell’indisponibilità della Russia a qualsiasi negoziato. “Il tema non è parlare o meno, ma cosa dire”, ha dichiarato Meloni, riferendosi alle recenti mosse del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha telefonato a Putin alla vigilia del summit.
Se Scholz ha incassato critiche, come quelle del britannico Keir Starmer, per Meloni il punto resta uno solo: “Finché la Russia non dimostrerà reale volontà di trattare, parlare è inutile“.
Sostegno a Kiev: la sfida a Trump e all’opposizione interna
Meloni guarda con preoccupazione alla possibilità di un disimpegno americano, soprattutto in vista del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La Premier promette che l’Italia e l’Europa continueranno a fare la loro parte, evitando divisioni nel fronte atlantico: “Sappiamo tutti dov’è la ragione nel conflitto ucraino”, ha sottolineato.
A questo si aggiunge l’annuncio di un nuovo decreto per estendere la copertura legale all’invio di materiale bellico a Kiev per tutto il 2025. Una decisione che potrebbe alimentare tensioni all’interno della maggioranza, vista la forte contrarietà della Lega. Meloni, però, non sembra intenzionata a fare passi indietro: “Finché c’è una guerra in Ucraina, noi saremo al fianco dell’Ucraina”.
Il modello Macron e il sostegno agli Atacms
La premier italiana si allinea, per il momento, alla strategia di Emmanuel Macron, che promuove una combinazione di fermezza militare e diplomazia condizionata. Meloni ha anche difeso la scelta di Joe Biden di fornire a Kiev i missili Atacms, che secondo lei rappresenta una risposta all’aggressività russa.
L’Italia, però, continua a concentrarsi su sistemi di difesa aerea per proteggere i centri urbani ucraini sotto attacco. Una differenza di approccio che, nelle parole della premier, non cambia la sostanza: Roma è pienamente al fianco di Washington e di Zelensky, almeno fino a quando le circostanze non imporranno una revisione della strategia.
Un messaggio chiaro alla Lega
Le parole di Meloni al G20 suonano come un avvertimento al Carroccio. La premier non ha nascosto le divergenze con il suo alleato di governo, ribadendo che le scelte sull’Ucraina sono già state fatte. La sfida, quindi, non è solo geopolitica, ma anche interna: Meloni sembra intenzionata a portare avanti la sua linea senza compromessi, convinta che l’Italia debba mantenere una posizione di coerenza e fermezza nel sostegno a Kiev.