Caso Nada Cella: Si Riapre il Processo per il Cold Case del 1996
Dopo anni di silenzio e un proscioglimento iniziale, il caso Nada Cella torna al centro dell’attenzione. La Corte d’Appello di Genova ha accolto il ricorso della Procura, riaprendo il processo contro Anna Lucia Cecere, accusata di essere la responsabile dell’omicidio della giovane segretaria, uccisa il 6 maggio 1996 nello studio del commercialista dove lavorava a Chiavari. Assieme a Cecere, saranno processati anche il commercialista Marco Soracco e sua madre Marisa Bacchioni, accusati rispettivamente di favoreggiamento e false dichiarazioni.
La Svolta: Dal Proscioglimento alla Riapertura del Caso
A marzo, il giudice Angela Nutini aveva deciso per il proscioglimento di tutti gli imputati, ritenendo insufficienti gli elementi probatori raccolti dalla Procura. Secondo il gup, i “sospetti” nei confronti di Anna Lucia Cecere non erano abbastanza solidi da giustificare un processo. La riforma Cartabia, che richiede una “ragionevole previsione di condanna” per procedere al dibattimento, era stata determinante nella decisione di chiudere il caso.
Tuttavia, la Procura di Genova ha impugnato la decisione, e la Corte d’Appello ha ora ribaltato il verdetto, ordinando un nuovo processo. Per gli inquirenti, ci sarebbero elementi sufficienti per sostenere le accuse in aula e fare luce su uno dei cold case più enigmatici d’Italia.
Il Delitto e il Movente Ipotesi
Nada Cella, 25 anni, fu brutalmente uccisa il 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava come segretaria. L’omicidio fu caratterizzato da una violenza inaspettata, che lasciò sgomenta la comunità di Chiavari. Per anni, il caso rimase irrisolto, senza un colpevole né un movente chiaro.
Secondo la Procura, Anna Lucia Cecere, ex insegnante e amica di Soracco, avrebbe ucciso Nada spinta dalla gelosia. La donna, sostiene l’accusa, avrebbe voluto prendere il posto della giovane sia nel lavoro che nel cuore del commercialista. Questo movente di carattere personale è stato ricostruito grazie a nuove testimonianze e all’analisi dei vecchi atti del caso, riletti alla luce di nuove tecnologie investigative.
Il Ruolo del Commercialista e della Madre
Marco Soracco e sua madre, Marisa Bacchioni, sono accusati rispettivamente di favoreggiamento e false dichiarazioni. Gli inquirenti ritengono che i due possano aver avuto un ruolo nel depistare le indagini o nell’occultare informazioni utili. La riapertura del processo permette ora di esaminare più a fondo il loro coinvolgimento e il contesto in cui è maturato il delitto.
La Riapertura del Caso: Una Nuova Indagine
Il fascicolo era stato riaperto nel 2021, a 25 anni dall’omicidio, grazie all’impegno della criminologa Antonella Delfino Pesce e dell’avvocata della famiglia di Nada, Sabrina Franzone. La loro rilettura degli atti originali aveva portato alla scoperta di incongruenze e nuovi elementi investigativi. L’indagine, coordinata dalla pm Gabriella Dotto e condotta dalla squadra mobile, aveva portato all’individuazione di Cecere come principale sospettata.
La decisione della Corte d’Appello rappresenta una svolta significativa, non solo per il caso specifico ma anche per l’approccio ai cold case, dimostrando come la tecnologia e la determinazione possano riportare alla luce verità nascoste per decenni.
Il Futuro del Processo
La riapertura del caso Nada Cella dà alla famiglia della vittima una nuova speranza di giustizia, ma il percorso resta lungo e complesso. Gli avvocati di Anna Lucia Cecere, Giovanni Roffo e Gabriella Martini, hanno già annunciato che valuteranno tutte le possibilità di difesa e che la decisione potrebbe essere ulteriormente impugnata.
Nel frattempo, la comunità di Chiavari segue con attenzione gli sviluppi di una vicenda che ha segnato profondamente la città e che ora potrebbe finalmente trovare una conclusione. La speranza è che il nuovo processo possa portare chiarezza e dare risposte definitive su chi abbia tolto la vita a Nada Cella e sul perché di un gesto così efferato.