Tragedia del Natisone: c’è un indagato per la morte dei tre giovani travolti dalla piena
Importanti sviluppi nell’indagine sulla tragedia del Natisone, dove lo scorso maggio tre giovani persero la vita, travolti dalla piena del fiume. Dopo mesi di incertezza, il fascicolo è stato aggiornato: da “ignoti” a indagati noti. A confermare la svolta è Gaetano Laghi, avvocato della famiglia di Cristian Molnar, una delle vittime.
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“Il fascicolo è passato dal modello 44 al modello 21, e cioè da indagati ignoti a indagati noti”, ha dichiarato Laghi, aggiungendo di aver scoperto l’aggiornamento mentre caricava degli atti sul portale Giustizia. “Si tratta di un’evoluzione attesa. Ora vogliamo capire chi e quante persone saranno chiamate a rispondere della morte dei tre ragazzi. La famiglia che assisto si attende giustizia”.
L’avvocato si dice fiducioso sui tempi: “Sono persuaso che si arriverà presto alla chiusura delle indagini”, considerando i mesi già dedicati agli accertamenti.
La tragedia
L’incidente avvenne il 31 maggio scorso, quando Cristian Molnar, Patrizia Cormos e Bianca Doros si trovavano sulla riva del fiume Natisone, gonfiato dalle forti piogge. I tre, intenti a scattare foto, furono bloccati su un isolotto dalla piena improvvisa e successivamente travolti. I loro corpi vennero recuperati solo nei giorni seguenti.
Indagini in corso
Il procuratore Massimo Lia aveva aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo, sottolineando che la scelta era di natura tecnica. Le indagini si sono focalizzate su diversi aspetti, come le tempistiche e modalità dei soccorsi, l’accesso alla riva e i protocolli di sicurezza.
Secondo la madre di Patrizia Cormos, i ragazzi “sono stati lasciati soli”, e il telefono della figlia conterrebbe prove decisive. Le autorità stanno lavorando per chiarire se siano stati commessi errori nelle operazioni di salvataggio o nella gestione dell’area del fiume.