Per Raffaele Fitto alla fine si erano mossi il Presidente della Repubblica e l’ex premier, ma soprattutto ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi. L’Italia, non un’appartenenza specifica, come con bravura politica ha sottolineato la Meloni, ha vinto. In corner, in zona Cesarini, ma ha vinto con il suo centravanti pugliese, uno degli ultimi moichani democristiani, figlio prediletto della Prima Repubblica. Era una partita delicatissima tenere distinto il ruolo di opposizione a questa maggioranza europea e farne parte senza penalizzazioni.
La delega al PNRR e alla coesione è fondamentale per un paese che ha i problemi dell’Italia, il suo divario strutturale la sua incapacità di investire in considerazione di quanto è frammentata industrialmente, socialmente, geograficamente, culturalmente. Noi abbiamo un numero spropositato di Regioni Obbiettivo 1 dei fondi UE di coesione, e siamo destinatari del 30% del PNRR, cosa che testimonia la nostra fragilità. Un paese che peraltro non può investire, sempre che lo sapesse fare, per l’enorme macigno di debito accumulato che produce finanziarie asfittiche e di cortissimo respiro, come esemplificato dai 3 euro lordi ai pensionati.
L’Italia è il paese che investe meno, tra i grandi, in ricerca e sviluppo, che ha una scolarizzazione bassa, con il minor numero di laureati tra i grandi paesi. Fitto si deve occupare di questo facendo da cuscinetto a sfera fra i nostri atavici ritardi e la spesa dei fondi. Questa transizione post covid è l’ultima spiaggia per una Italia ammaccata e carente, di energia, di digitale, di capitale umano soprattutto donne e giovani. Ovviamente non tutto andrà bene nella spesa, nella messa a terra degli investimenti e sarà un fritto misto come nella tradizione italiana.
Fitto è probabilmente non solo la persona giusta, ma l’unica che avevamo in maggioranza, l’altra era Giorgetti e poi finisce l’elenco. Questo deve fare riflettere non tanto Giorgia, ma l’intero sistema. Perché o troviamo degli uomini capaci di risolvere problemi complessi, o eliminiamo i problemi destrutturandoli, come sta facendo Trump con l’elenco dei suoi Wrestler e Rocket man al potere. Nel secondo caso di Salvini , Del Mastro e Vannacci siamo pieni.