La nota casa automobilistica tedesca Mercedes-Benz ha annunciato la sua intenzione di ridurre i costi a causa di una «situazione di mercato deludente». Una portavoce del gruppo ha comunicato all’agenzia Dpa che «nei prossimi anni punteremo a una riduzione dei costi di miliardi di euro ogni anno». Tuttavia, non ha fornito dettagli sulla possibilità di licenziamenti né sui settori che potrebbero essere interessati da tali tagli. «La situazione economica globale è estremamente incerta. Solo migliorando in modo sostenibile l’efficienza potremo mantenere la nostra solidità finanziaria e la capacità di rispondere alle sfide», ha aggiunto la portavoce di Mercedes.
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Nel terzo trimestre, il ritorno sulle vendite della divisione automobilistica di Mercedes è sceso al 4,7%, rispetto al 12,4% dell’anno precedente, segnando così il più basso livello di redditività dalla pandemia, con gli utili che si sono più che dimezzati, superando le attese degli analisti.
La decisione di Mercedes di avviare nuovi tagli di spese arriva dopo simili annunci da parte di Volkswagen, Ford e Audi, evidenziando la gravità della crisi nel settore automotive. Mercoledì 20 novembre, Ford ha comunicato la riduzione di 4.000 posti di lavoro in Europa entro il 2027, principalmente in Germania e Regno Unito. Anche Stellantis ha informato riguardo a una nuova richiesta di cassa integrazione dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e V6 a Termoli. In Germania, il sindacato IG Metall e il consiglio di fabbrica di Volkswagen si sono detti disposti ad accettare una riduzione salariale pur di evitare la chiusura degli stabilimenti e i licenziamenti. Inoltre, Audi ha annunciato la chiusura di un impianto a Bruxelles. Anche il settore della componentistica sta vivendo gravi difficoltà. Secondo l’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità 2024, una su tre delle aziende del settore in Italia prevede una diminuzione dell’occupazione.