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Chiara Petrolini, la confessione durante l’interrogatorio: “Cosa ho fatto ai miei figli”. In casa trovato del sangue

Pubblicato: 22/11/2024 08:56
Chiara Petrolini confessione interrogatorio

Chiara Petrolini è la ragazza di 21 anni accusata di omicidio volontario per la morte di due neonati trovati seppelliti in giardino nella villetta della sua famiglia a Vignate di Traversetolo (Parma). Ora le indagini sul suo conto potrebbero essere ad una svolta, visto che è diventato di pubblico dominio il contenuto dell’interrogatorio a cui è stata sottoposta il 10 settembre scorso. Le sue parole potrebbero rivelarsi fondamentali per scoprire la verità dell’orrore che è accaduto in quella casa.
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Intanto la scientifica è tornata nella casa dei Petrolini ed ha trovato nuove tracce di sangue nella villa: a quanto pare sarebbero le tracce legate all’ultimo parto della ragazza, che potrebbero rivelare qualcosa in più sulla dinamica dei fatti.
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Cosa ha detto Chiara Petrolini durante l’interrogatorio

Il gip Luca Agostini, nell’ordinanza in cui chiede l’arresto di Chiara Petrolini, definisce quell’interrogatorio come un “traguardo investigativo”. “La scorsa volta mi avete chiesto se avevo già partorito in passato e ho risposto di no. – rivela la ragazza – In realtà sì, un anno e mezzo fa a maggio ho partorito, solo che il mio bambino non era nato vivo, quindi l’ho sepolto nel mio giardino, come questa volta. Lo avevo avvolto con una salvietta. La buca l’ho fatta io con le mani in 10 minuti. Non avevo detto niente a nessuno, perché era un periodo un po’ pesante per la mia famiglia e poi perché avevo sempre paura del giudizio della mia famiglia e delle persone”.

“Era un periodo pesante perché mia nonna non stava bene e io l’accompagnavo sempre a fare le cure. – spiega ancora Chiara Petrolini agli inquirenti – Dire una cosa così mi sembrava un peso in più. Quando è arrivato quel giorno non volevo fare tutto da sola. Solo che quando è nato non ho chiamato nessuno perché avevo paura. Quando è successo la seconda volta speravo che non riaccadesse, solo che non riuscivo a dirlo e quindi è successo tutto”. 

Il secondo parto è avvenuto di notte, in camera mia. I miei non c’erano, è durato poco. Quando è nato ho provato a scuoterlo per vedere se respirava, ma era morto e allora mi è passato per la testa di metterlo in giardino”, conclude il suo macabro racconto.

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