Michele Misseri ha riunito la libertà nel febbraio del 2024 dopo aver scontato otto anni di pena per il reato di soppressione di cadavere, legato alla vicenda della nipote Sarah Scazzi, deceduta a soli 15 anni ad Avetrana il 26 agosto 2010. Misseri è tornato a vivere nella villa in cui si è consumato il delitto, dove continua a professarsi come unico colpevole della morte di Sarah, ritrattando le accuse contro sua figlia Sabrina e sua moglie Cosima, mosse nel 2010.
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Nel corso di un’intervista per il programma FarWest condotto da Salvo Sottile, Misseri ha lanciato un appello di perdono verso le due donne, dicendo: “Sabrina e Cosima, scusate per ciò che ho fatto. Cosima, non ti ho mai coinvolta, mentre Sabrina è stata trascinata dentro per forza, non è stata una mia scelta. Tutti mi hanno messo sotto, portandomi in garage con dei tranquillanti. Non ho memoria di quel che è successo. Dobbiamo avere forza e coraggio, supereremo anche questo”.
Misseri si dichiara responsabile dell’omicidio di Sarah, affermando di essere stato costretto a incriminare la moglie e la figlia, quest’ultima all’epoca ventiduenne. Ha dichiarato di sentirsi come se fosse “in carcere a casa”, consapevole del dolore arrecato alla propria famiglia. Rispondendo a Sottile, ha sostenuto di aver ucciso la nipote dopo che essa aveva rifiutato un suo approccio inadeguato.
Durante l’intervista, è stata presa in esame la mancanza di tracce di Dna estraneo sul corpo di Sarah Scazzi e l’eventualità di analizzare le unghie della vittima, per verificare la presenza di Dna conservato. Il medico legale ha suggerito quindi la possibilità di riesumare il corpo della ragazza per svolgere ulteriori indagini che non erano mai state effettuate in passato.
Intanto, Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono state condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah. Secondo i giudici, Michele Misseri avrebbe preso su di sé l’intera responsabilità del delitto per proteggere le due donne.