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Albania: si svuota il centro per migranti. Operatori e poliziotti rimpatriati, la nave Libra resta ferma

Pubblicato: 23/11/2024 07:04

23 novembre 2024 – In un clima di crescente incertezza e critiche politiche, i centri per migranti di Shengjin e Gjader, in Albania, si svuotano. Gli operatori sociali della cooperativa Medihospes, incaricata di gestire i centri nonostante l’assenza di un contratto definitivo, stanno rientrando in Italia. Sul posto rimangono solo alcuni addetti alle pulizie e al servizio sanitario, insieme a pochi amministrativi. I migranti, d’altronde, sono assenti sin dall’avvio delle strutture l’11 ottobre, e l’intero progetto appare come una costosa iniziativa senza esito concreto.

Personale ridotto e centri deserti

Il Ministero dell’Interno ha confermato che i centri restano formalmente operativi ma con personale “ridotto e variabile”. Al momento, però, non ci sono necessità operative: i migranti inviati in Albania sono stati immediatamente rimandati indietro per mancanza di convalida giudiziaria, a seguito di una sentenza della Corte di giustizia europea che ha messo in dubbio i criteri di sicurezza del Paese.

L’europarlamentare di Volt Europa, Francesca Romana D’Antuono, che ha visitato il centro di Gjader, ha descritto una situazione di “desolazione” con il 75% del personale già rientrato in Italia. “È un centro immenso, vuoto e inutile, mentre i lavori continuano con escavatrici e cantieri ancora attivi”, ha dichiarato.

Le critiche e il contesto politico

Le critiche sono numerose e trasversali. Da +Europa, Riccardo Magi commenta ironicamente che “l’unico rimpatrio effettuato è quello degli operatori italiani”. Più duro il deputato di Avs, Filiberto Zaratti, che definisce l’intera operazione “il capitolo finale di una vergogna di Stato”.

Anche la Federazione degli Ordini dei Medici si è schierata contro il progetto, ribadendo che “il medico ha il dovere di curare senza discriminazioni” e che la selezione dei migranti per fini amministrativi non può essere giustificata da alcuna finalità sanitaria.

Un futuro incerto

L’esecutivo punta ora sulla riorganizzazione normativa per superare gli ostacoli legali, con la speranza che le Corti d’appello possano ribaltare le decisioni di non convalida dei trattenimenti. La decisione della Cassazione, prevista per il 4 dicembre, sarà cruciale per stabilire il destino dei centri albanesi e delle procedure di trasferimento. Tuttavia, non si esclude un ulteriore rinvio alla Corte di giustizia europea, che potrebbe procrastinare ogni sviluppo di mesi.

Intanto, la nave Libra della Marina Militare resta ferma, ufficialmente a causa del maltempo, ma senza missioni programmate all’orizzonte. L’intero progetto rischia di diventare il simbolo di un fallimento costoso e controverso.

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