La virologa Ilaria Capua ha parlato della possibilità di una nuova pandemia. Non si tratta di una previsione basata sul caso, ma su dati scientifici e sulla storia. “L’intervallo interpandemico delle pandemie influenzali è tra gli 11 e i 40 anni”, spiega Capua in un’intervista. Nessuno può sapere quando accadrà, ma il rischio è reale e concreto.
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Le pandemie nella storia
Capua sottolinea come la specie umana abbia sempre vissuto periodicamente nuove pandemie. Nel secolo scorso ci sono stati casi evidenti. Dalla Spagnola all’Asiatica, dall’Hong Kong all’influenza suina, ogni emergenza sanitaria ha lasciato un segno. Anche virus come SARS-CoV-1 ed Ebola non sono diventati pandemie solo grazie al lavoro degli operatori sanitari.
La situazione attuale
Il Covid-19 ha mostrato la vulnerabilità dell’essere umano. Oggi conviviamo ancora con il rischio pandemico. Secondo il Global Preparedness Monitoring Board (Gpmb), che collabora con l’Oms, nel 2024 si sono verificati 17 focolai di malattie pericolose. Tra questi, c’è l’Mpox (ex vaiolo delle scimmie), che continua a diffondersi in Africa con casi anche in Europa. Negli Stati Uniti è tornata l’influenza aviaria H5N1, con episodi di contagio umano.
Il rischio pandemico non dipende solo dai virus, ma anche da altri elementi. Secondo il Gpmb ci sono 15 fattori che amplificano il pericolo. Tra questi ci sono la disinformazione, la scarsa fiducia tra i Paesi e la mancanza di investimenti nella sanità pubblica. Anche l’ambiente e i cambiamenti climatici giocano un ruolo cruciale.
Le parole di Capua
“La storia insegna che le pandemie si ripetono“, dice Capua. “Non possiamo sapere quando arriverà la prossima, ma sappiamo che arriverà”. La scienziata invita a non abbassare la guardia e a rafforzare i sistemi sanitari per proteggere la popolazione.
Il Covid-19 ha insegnato che prepararsi è fondamentale. La comunità scientifica e gli organismi internazionali continuano a monitorare la situazione. Sapere che il rischio esiste è il primo passo per affrontare le sfide future.