Lorenzo Cherubini, meglio conosciuto come Jovanotti, è pronto a tornare in pista, o meglio, sul palco. Dopo il grave incidente in bici avvenuto nel luglio 2023 a Santo Domingo, il cantautore si racconta senza filtri, tra le difficoltà affrontate, il dolore, i ricordi di famiglia e la voglia di ripartire.
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La passione per la bicicletta è sempre stata una costante nella vita di Jovanotti, ma l’estate scorsa si è trasformata in un incubo. «Ero su una strada asfaltata da due giorni, ho preso un dosso non segnalato e sono volato. Ho visto il piede girato al contrario e la clavicola fuori posto. Ambulanza, ospedale… Il femore non si era rotto, si era sbriciolato, in particolare la parte curva, il trocantere».
L’incubo dell’incidente
Bloccato a Santo Domingo per un mese a causa del rischio di embolia, Jovanotti è poi rientrato in Italia per sottoporsi a una seconda operazione. «Avevo una gamba più corta di quattro centimetri. Dovevano ricostruire l’osso, ma prima bisognava aspettare sei mesi. Mi hanno operato da sveglio, sentivo le martellate, ma sembrava le dessero a qualcun altro».
Oggi si dedica con costanza alla fisioterapia, svegliandosi all’alba per seguire due sessioni giornaliere. «Guardo il lago Trasimeno, scrivo, suono. Per marzo sarò in forma».
Il ritorno sul palco con il “PalaJova”
Nonostante tutto, la voglia di esibirsi non lo ha mai abbandonato. A marzo 2025 partirà il “PalaJova”, una tournée che lo porterà nei principali palasport italiani. «Sono curioso di vedere come funziona il mio corpo nuovo», scherza Lorenzo, pronto a trascinare ancora una volta i suoi fan con l’energia che lo contraddistingue.
Intanto ha già pubblicato un nuovo singolo, Montecristo, che si rifà all’estate del 1976. «A dieci anni inizi a farti un’idea della vita, e poi faceva rima», dice ridendo. Ma il brano contiene anche un omaggio al padre Mario, che gli regalò un libro di disegno con una dedica speciale. «L’ho passato a mia figlia Teresa, quando ha deciso di studiare arte».
L’amore per Francesca e il ricordo del fratello Umberto
Molti pensavano che “A Te” fosse dedicata alla figlia Teresa, ma Jovanotti svela: «L’ho scritta per chiedere a mia moglie Francesca di sposarmi. La canzone di Teresa si chiama “Per Te” e l’ho composta quando Francesca era incinta».
Con Francesca, sposata nel 2008, ha condiviso tutto: «Ci siamo conosciuti a Cortona. Era un’amica di mia sorella, ma non l’avevo mai notata. Nel 1994, durante un concerto per raccogliere fondi per un’ambulanza, l’ho vista ed è stato un colpo di fulmine».
Il fratello Umberto
Tra i ricordi più toccanti c’è quello del fratello Umberto, morto a 46 anni in un incidente aereo. «Stava collaudando l’aereo di un amico. È stato lui a farmi scoprire la musica. Io lo rivedo tutti i giorni, anche se i dettagli come le sue mani e la voce si stanno affievolendo. Ma siamo sempre insieme. La sua Bibbia, tutta sottolineata, ora ce l’ho io».
Un artista senza sosta generazionale
Artista generazionale e seminale, nonostante il dolore fisico e i ricordi che lo accompagnano ogni giorno, Jovanotti non si ferma. La sua musica, che ha sempre saputo unire spensieratezza e riflessioni profonde, si prepara a risuonare ancora più forte nei cuori dei fan. E Lorenzo, con il suo entusiasmo contagioso, è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua straordinaria carriera.