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Mestre, devastato il pronto soccorso: arrestato un 50enne irlandese

Pubblicato: 24/11/2024 16:36

Paura all’ospedale di Mestre, dove un uomo di 50 anni, di nazionalità irlandese, è stato arrestato dopo aver distrutto la sala d’attesa del Pronto Soccorso e terrorizzato personale sanitario e pazienti. L’aggressore, in evidente stato di alterazione, ha obbligato le infermiere a rifugiarsi con alcuni pazienti nella guardiola e ha messo a rischio anche una donna in travaglio, successivamente messa in salvo con il suo bambino. Non si registrano feriti.

Monitor distrutti e guardiola sotto attacco

L’episodio è avvenuto nella notte, quando l’uomo, dimesso poco prima dopo aver smaltito una sbornia, ha iniziato a devastare la sala d’attesa. Con un PC sradicato dalla guardiola e un triangolo segnaletico preso da un carrello per le pulizie, ha distrutto tutti gli otto grandi monitor segnaletici, lanciato sedie e tentato di forzare le porte della guardiola, dove si erano rifugiati pazienti e personale.

Tra i presenti, una donna in travaglio arrivata in quel momento con il marito. Grazie alla prontezza delle infermiere, che hanno comunicato con lei a gesti, la coppia è riuscita a mettersi in salvo raggiungendo il reparto di ostetricia e ginecologia.

L’intervento della polizia e i danni

Gli agenti sono intervenuti tempestivamente, bloccando e arrestando l’uomo, che ha provocato danni per migliaia di euro. I tecnici dell’Ulss 3 Serenissima sono già al lavoro per ripristinare la rete elettronica delle chiamate, attualmente gestite a voce.

Abbiamo temuto per la nostra vita”

Le infermiere Giulia e Maria Pia hanno raccontato quei momenti drammatici: “Ci urlava in inglese, voleva dell’alcol. Abbiamo capito che sarebbe passato presto alla violenza e abbiamo messo in salvo i pazienti. Abbiamo mantenuto la calma, ma ci sentivamo in trappola e abbiamo temuto per la nostra vita”.

Il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato, ha espresso solidarietà al personale: “Indignati per quanto accaduto, ma fieri della reazione esemplare di infermieri e medici”. Anche la primaria del pronto soccorso, Mara Rosada, ha sottolineato la gravità della situazione: “Assistiamo a un’escalation di violenza nei pronto soccorso italiani, una fase delicata per tutto il personale sanitario”.

L’episodio evidenzia la crescente tensione che si vive nei luoghi di cura, dove il personale è spesso vittima di episodi di violenza. L’intervento tempestivo della polizia e la prontezza del personale hanno evitato conseguenze più gravi, ma la riflessione su come garantire la sicurezza negli ospedali rimane aperta.

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