L’arrivo di aria fredda dai quadranti orientali tra venerdì 29 novembre e lunedì 2 dicembre porterà un significativo calo delle temperature sulle zone alpine. Nei fondovalle delle vallate superiori si attendono picchi di -15°C, mentre nelle conche innevate a 2.200 metri si potrebbero toccare i -17°C.
Questo raffreddamento intenso è favorito da diversi fattori: il cielo sereno, l’assenza di vento, la dispersione del calore in un’atmosfera limpida, l’albedo generato dalla neve al suolo e la natura continentale dell’aria fredda in arrivo. Tuttavia, si tratta di valori inferiori alla norma ma non eccezionali per le montagne alpine. Anche nelle vallate inferiori il freddo sarà marcato, con temperature sotto lo zero da Aosta a Bolzano, passando per Sondrio. Le aree più colpite saranno Valle d’Aosta, alta Lombardia, Trentino-Alto Adige, alto Veneto e alto Friuli.
Lungo la fascia appenninica e le zone interne del Centro Italia si prevedono gelate deboli, mentre in Val Padana i venti da est porteranno nuvolosità nei bassi strati, mantenendo le temperature leggermente sopra lo zero di notte ma garantendo giornate fredde e senza nebbia. Al Centro e al Sud, il freddo sarà meno intenso e meno diffuso.
Le mappe previsionali evidenziano un picco di -17°C in Valle d’Aosta ad alta quota per l’alba di sabato 30 novembre e un probabile -4°C nel fondovalle aostano. Nelle vallate del Brennero potrebbero registrarsi -8°C, mentre sulle Alpi svizzere orientali si prevedono punte di -15°C. Al contrario, la nuvolosità sulla Pianura Padana potrebbe limitare le gelate.
Questo scenario di freddo intenso potrebbe favorire eventuali nevicate a bassa quota nei giorni successivi, qualora il flusso perturbato atlantico si dirigesse verso l’Italia. Tuttavia, in assenza di questa dinamica, il freddo resterà sterile e potrebbe essere ridimensionato dal ritorno dell’alta pressione. Seguite gli aggiornamenti per ulteriori sviluppi.