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Sfruttate, costrette a fare sesso con chiunque e minacciate di morte. Parla la “stellina” di Onlyfans

Pubblicato: 25/11/2024 18:44

La realtà di Onlyfans non è fatta di soldi facili e di “esibizioni” più o meno innocenti, ma si sta trasformando in un vero e proprio incubo per moltissime ragazze. Francesca, nota come “Fralefusa” sulla piattaforma, ha raccontato ai microfoni de La Zanzara su Radio24 il lato oscuro del suo lavoro. La 19enne triestina, figlia di un politico italiano di livello nazionale, ha rivelato di essere stata vittima di un sistema di sfruttamento gestito da un’agenzia con sede in Romania. Tra abusi fisici, psicologici e minacce, Francesca ha vissuto una drammatica esperienza, e ha definito l’agenzia per cui lavorava “un’organizzazione mafiosa“.

La prigionia e le minacce

Francesca ha spiegato di essersi trasferita in Romania su pressione dell’agenzia, che le prometteva migliori guadagni e una gestione fiscale più vantaggiosa. Una volta lì, è iniziato l’inferno: “Mi avevano sequestrato tutti gli account. Se non facevo quello che volevano, non potevo più lavorare su OnlyFans”.

L’agenzia le ha imposto rapporti sessuali completi e non protetti, sostenendo che fossero necessari per aumentare le visualizzazioni. Inoltre, Francesca ha rivelato di essere stata costretta a partecipare al cosiddetto Chinotto Tour – una sorta di tournee in cui le ragazze promettono prestazioni sessuali e sesso orale divenuto molto popolare in rete. Incontri, organizzati dall’agenzia, in cui gli uomini pagavano per prestazioni sessuali. “Non ne ero al corrente. È sfruttamento della prostituzione”, ha aggiunto.

La fuga e il supporto del padre politico

La situazione è degenerata quando Francesca è stata costretta a vivere nella casa del capo dell’agenzia per un mese. “Ero terrorizzata, non potevo muovermi liberamente. Ero praticamente prigioniera: il mio profilo Onlyfans era la mia unica fonte di reddito.” Grazie all’intervento del padre, Francesca è riuscita a fuggire dalla Romania e a tornare in Italia. “Con mio padre non ho un grande rapporto, ma mi ha aiutato a tornare a casa quando le minacce sono diventate insostenibili“.

Un sistema da regolare

Nonostante tutto, Francesca ha deciso di non abbandonare OnlyFans, una piattaforma che lei stessa continua a difendere. “Non condanno la piattaforma, anzi. Mi piace creare contenuti, ma queste agenzie devono essere regolamentate. Non possono sfruttare le persone in questo modo. Credo che su 100 donne almeno 70 siano costrette da agenzie come quella con cui ho avuto a che fare io.”

Un messaggio di denuncia

Ora, Francesca vive sotto scorta per paura di essere uccisa. “Temo per la mia vita. Ho paura di quello che potrebbero fare queste persone”, ha confessato. La sua testimonianza rappresenta un campanello d’allarme su un sistema che sfrutta giovani donne promettendo guadagni facili, ma che spesso cela un lato oscuro fatto di minacce, coercizione e sfruttamento sessuale.

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