La Juventus ha vissuto una vigilia di Champions League più complessa del previsto, con una lunga sosta forzata all’aeroporto di Birmingham che ha stravolto la preparazione alla sfida contro l’Aston Villa. Il problema è sorto durante i controlli di rito, quando le autorità aeroportuali hanno segnalato un’anomalia riguardante i documenti di Timothy Weah, attaccante bianconero in possesso di doppio passaporto, francese e statunitense.
Il nodo burocratico
Secondo quanto emerso, Weah non aveva con sé il passaporto statunitense, richiesto dalle autorità inglesi per il controllo. L’intera delegazione della Juventus è rimasta così bloccata in aeroporto fino a quando la questione non è stata risolta, con l’intervento della Uefa per accelerare le procedure e consentire all’allenatore Thiago Motta di partecipare alla conferenza stampa prepartita, seppur con notevole ritardo.
Conferenza stampa ritardata e organizzazione stravolta
La conferenza stampa, inizialmente prevista per il pomeriggio, è iniziata con quasi un’ora di ritardo. Per velocizzare i tempi, Thiago Motta e Andrea Cambiaso sono stati accompagnati direttamente al Villa Park con un’auto messa a disposizione dall’organizzazione. Il resto della squadra, dopo aver lasciato l’aeroporto intorno alle 18, si è diretta direttamente in hotel, saltando il tradizionale walkaround sul campo da gioco.
Questo passaggio, fondamentale per permettere ai giocatori di familiarizzare con le condizioni del terreno di gioco e gli spazi, è stato eliminato per ragioni logistiche, una scelta che potrebbe avere un impatto sulla preparazione al match.
Thiago Motta scherza, ma la rosa è ridotta all’osso
In conferenza stampa, Thiago Motta ha sdrammatizzato la situazione rispondendo ironicamente a una domanda sulla possibilità di perdere altri giocatori, non per infortunio ma per problemi burocratici. Tuttavia, il tecnico affronta già notevoli difficoltà, con una rosa ridotta ai minimi termini e senza giocatori della NextGen convocati per la trasferta.
L’incognita della trasferta
La Juventus si trova dunque ad affrontare una delle sfide cruciali del girone di Champions League in condizioni tutt’altro che ideali. Non solo la rosa corta, ma anche le difficoltà logistiche e il mancato walkaround potrebbero pesare sul rendimento della squadra.
Nonostante gli imprevisti, la squadra si sta preparando a dare il massimo in un match che potrebbe rivelarsi decisivo per il passaggio del turno. Tuttavia, l’episodio all’aeroporto sottolinea quanto anche dettagli apparentemente secondari possano influire sulla concentrazione e sulla pianificazione di una trasferta in una competizione così prestigiosa.