Il futuro sportivo di Jannik Sinner è appeso al verdetto del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, dove si discuterà il ricorso presentato dalla Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, sul caso Clostebol. Una vicenda che rischia di complicare notevolmente il 2025 del numero uno del mondo, reduce da un’annata straordinaria culminata nel trionfo in Coppa Davis con l’Italia.
La posizione della WADA e il verdetto atteso
La Wada ha deciso di impugnare la sentenza dell’Itia (International Tennis Integrity Agency), che aveva assolto Sinner riconoscendo la totale assenza di dolo o negligenza nell’assunzione della sostanza vietata. L’agenzia chiede ora una squalifica da uno a due anni, ritenendo insufficiente il giudizio di primo grado.
Il giudizio del Tas richiederà tempi lunghi: la sentenza potrebbe arrivare tra gennaio e marzo 2025, proprio alla vigilia degli Australian Open. La complessità del procedimento – che include il riesame completo del caso, l’audizione di testimoni e periti e il deposito finale di Sinner – rende difficile prevedere una conclusione rapida.
Gli effetti di una possibile condanna
In caso di colpevolezza, la sanzione partirebbe dalla data della sentenza, compromettendo gran parte della prossima stagione del campione altoatesino. Perlomeno, non verrebbero cancellati i risultati ottenuti dal marzo scorso, come chiarito dalla Wada. Punti e titoli conquistati, inclusi gli Slam e la Coppa Davis, resteranno al sicuro.
Per Sinner, che si è sempre dichiarato innocente e determinato a dimostrare la propria buona fede, l’attesa si prospetta lunga e snervante, con il rischio di vedere interrotta la scalata che lo ha portato ai vertici del tennis mondiale.