Vai al contenuto

Studente di 16 anni ha un arresto cardiaco in classe, salvato per miracolo dal prof di educazione fisica

Pubblicato: 27/11/2024 10:23

Una lezione di educazione fisica si è trasformata in un momento drammatico, risolto solo grazie al coraggio e alla prontezza del personale scolastico. Giacomo, studente sedicenne, è stato colpito da un arresto cardiaco proprio all’inizio di una lezione di educazione fisica all’Abf di Trescore (provincia di Bergamo).

Cos’è successo

L’episodio risale al 14 novembre scorso, quando il ragazzo si è accasciato al suolo senza preavviso. «La lezione non era ancora cominciata, non poteva essere un malore da sforzo», ha chiarito Chiara Morotti, responsabile della sede, in un’intervista a Bergamo News. Immediatamente, i suoi compagni sono stati allontanati dall’aula, mentre il docente di educazione fisica, Francesco Lamedica, e l’assistente educatrice presente in classe hanno avviato le prime manovre di soccorso. Su indicazione del 118, l’insegnante responsabile del primo soccorso, Sara Sanfilippo, ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco. Nel frattempo, il professor Lamedica è corso a prendere il defibrillatore della scuola, fondamentale per rianimare il ragazzo.

L’arrivo dei soccorsi

L’intervento tempestivo del personale scolastico ha permesso di guadagnare tempo prezioso in attesa dei sanitari. Un’ulteriore dimostrazione di prontezza si è verificata quando l’elisoccorso è atterrato nel vicino campo di rugby: «Non avevamo le chiavi del cancello, così il professor Lamedica ha divelto la rete per permettere ai soccorritori di accedere rapidamente», ha raccontato Morotti. Giacomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è stato intubato. Nei giorni successivi, i parametri vitali si sono stabilizzati, e i medici hanno definito la sua ripresa un vero «miracolo».

Le condizioni attuali

Oggi, Giacomo sta meglio ed è fuori pericolo. «Ha inviato ai suoi compagni una foto dal letto d’ospedale, rassicurandoli che si sta riprendendo», ha riferito la responsabile Morotti. La scuola e i suoi amici lo attendono a braccia aperte.

La madre di Giacomo ha espresso la sua gratitudine verso il personale scolastico: «Se non fosse stato per queste persone, formate e dal sangue freddo, mio figlio non sarebbe più con noi. Questo episodio dimostra quanto sia importante la catena della sopravvivenza. Tutti dovrebbero imparare le manovre salvavita, e i defibrillatori dovrebbero essere presenti in tutti gli spazi pubblici frequentati dai ragazzi».

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure