OVINDOLI – La notizia è arrivata come un fulmine, lacerando il cuore di chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo. È morto Silvio Di Giulio, travel designer, project manager e coordinatore di progetti europei in oltre venti Paesi. Aveva solo 39 anni. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, non solo nella sua comunità ma ovunque avesse portato la sua incontenibile energia.
Di Giulio era un caleidoscopio di emozioni: musicista, fotografo, motociclista e soprattutto viaggiatore. La sua vita era un intreccio di passioni, dalla musica alla fotografia, passando per il giornalismo e l’instancabile impegno per far crescere il suo territorio d’origine. Laureato in Musicologia e Beni Musicali presso l’Università di Roma Tor Vergata, aveva trasformato ogni esperienza in un tassello di una vita vissuta con intensità.
La sua carriera l’ha portato a esplorare il mondo, dai luoghi più remoti alle città brulicanti di umanità. Eppure, il legame con le sue radici non è mai venuto meno: Santa Jona, frazione di Ovindoli, è rimasta per lui il cuore pulsante della sua esistenza. Era lì che tornava, tra gli affetti più cari, l’amore della madre Marta e la dedizione del padre Tony, presidente della Pro Loco. Ed è lì che oggi il suo ricordo abita ogni angolo, ogni panorama che tanto amava.
Una lotta raccontata con dignità
La malattia che lo ha portato via era arrivata all’improvviso, con la scoperta di alcune macchie scure alla fine di agosto. Ma Silvio, anche in quei momenti difficili, non aveva smesso di raccontare la vita. Attraverso i social, ha condiviso la sua battaglia con disarmante sincerità, mostrando le piccole gioie quotidiane: una cioccolata calda preparata da un’infermiera, una passeggiata in corsia su una sedia a rotelle. Un modo, il suo, per affrontare con coraggio una realtà inaccettabile.
Silvio non ha mai abbassato lo sguardo davanti alla vita, né davanti alla morte. Ha vissuto con il vento tra i capelli, senza paura, con quella stessa energia che lo aveva portato a rompere ogni schema.
L’amore per la sua terra
Santa Jona è il luogo che Silvio portava sempre nel cuore. Una terra che amava profondamente e che oggi piange la sua perdita. Da quel borgo suggestivo, dove il panorama spazia fino a Celano avvolto nella nebbia, Silvio traeva la sua forza. Come racconta la vicesindaco Michela Tatarelli, nessuno ancora riesce a commentare questa tragica perdita. Anche il sindaco Angelo Ciminelli si è stretto nel dolore collettivo, ricordando quanto Silvio abbia dato al suo territorio.
L’ultimo saluto
La camera ardente sarà allestita a casa sua, in via Cavour 35 a Santa Jona, e resterà aperta dalle 14 di domani, domenica 1° dicembre, fino alle 14:30 di lunedì 2 dicembre. I funerali si terranno lo stesso giorno alle ore 15, nella chiesa di Santa Maria di Collemarciano.
Oggi la Marsica perde una delle sue anime più brillanti, ma il suo spirito vivrà nelle montagne, nei progetti che ha lasciato e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di incontrarlo. Addio, Silvio. Il tuo esempio continuerà a ispirare tutti noi.