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Furti in casa nella Bergamasca, poi l’auto si ribaltata durante l’inseguimento: due in fuga con le manette ai polsi

Pubblicato: 01/12/2024 08:24
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Treviglio, 29 novembre 2024 – Stretta in un voluminoso collare cervicale, Jara Pavez, 21 anni, di origini cilene, si presenta al banco degli imputati con la risposta pronta per ogni domanda. La giovane, arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, ha anche ricevuto una denuncia per ricettazione di presunta refurtiva trovata addosso a lei e nell’auto sulla quale viaggiava con due complici, poi fuggiti. Il giudice Roberto Palermo ha convalidato l’arresto e disposto per la ragazza il divieto di dimora nella Bergamasca.
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L’inseguimento e l’arresto

Tutto ha inizio alle 20 di venerdì, quando una chiamata al 112 segnala un furto in una casa di via Merisi, a Spirano. Le telecamere di lettura targhe a Brignano Gera d’Adda identificano l’auto sospetta, una Nissan, successivamente intercettata a Caravaggio. Alla vista dei carabinieri, il conducente accelera, tentando la fuga. L’inseguimento si conclude su una pista ciclabile, con l’auto ribaltata in un fosso.


L’inseguimento e l’arresto

I due complici riescono a scappare: uno con un coltello in pugno e il volto insanguinato, l’altro con una manetta agganciata a un polso. Jara Pavez, rimasta sul posto, viene fermata dopo una presunta aggressione a un brigadiere, respinta in aula dalla ragazza: «Non ho aggredito nessuno, ero sotto choc».

Refurtiva e versioni inverosimili


Refurtiva e versioni inverosimili

Durante l’arresto, Pavez è stata trovata in possesso di 815 euro, due orologi, gioielli e altri oggetti di valore. Alcuni di questi, riconosciuti dai derubati di Spirano e Caravaggio, sono stati restituiti ai proprietari. La giovane ha cercato di giustificarsi sostenendo che i soldi fossero un regalo di un parente dal Cile e i gioielli di sua proprietà, dichiarazioni giudicate «inverosimili» dal giudice.

In aula, assistita dall’avvocato d’ufficio Alberto Marotta, Pavez ha descritto i due complici – chiamati «Ibrahim e Michael» – come conoscenti incontrati a Milano, con cui avrebbe accettato di cenare a Brescia. Tuttavia, non ha fornito dettagli utili alla loro identificazione.

Precedenti e destino giudiziario

Pavez ha raccontato di essere in Italia da circa tre mesi per una presunta vacanza, ma dai registri risultano denunce già da aprile in diverse province per reati contro il patrimonio. Nonostante le sue spiegazioni, il quadro accusatorio sembra aggravarsi, mentre la giovane, ora sottoposta al divieto di dimora, attende ulteriori sviluppi giudiziari.

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