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Sanremo 2025, il festival delle promesse mancate e dell’inutile eccesso

Pubblicato: 01/12/2024 15:31

Sanremo 2025 si presenta con la solita abbuffata: 30 canzoni in gara, un numero che smentisce ogni dichiarazione d’intenti sul ridimensionamento e che dimostra come il Festival abbia ormai abbracciato l’idea dell’eccesso. Più che uno spettacolo, sembra diventato un’impresa maratona dove l’unico obiettivo è saturare, tra ospiti, polemiche e produzioni musicali.
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Polemiche e rap: provocazione o scorciatoia?

La presenza di Tony Effe e Fedez — protagonisti di uno dei dissidi più volgari degli ultimi mesi — sembra rispondere alla logica del purché se ne parli. Ma davvero Sanremo ha bisogno di questo? La risposta dovrebbe essere no, ma la realtà è che ormai il Festival rincorre tutto, anche le dinamiche più basse della cronaca musicale. Il rischio è di trasformare il palco dell’Ariston in un’arena di gossip, piuttosto che in uno spazio di merito artistico.

Cantautorato e nomi fuori schema: la vera salvezza?

Tra le poche note positive ci sono nomi come Simone Cristicchi, Brunori Sas, e soprattutto outsider come Lucio Corsi e Joan Thiele, capaci di portare una ventata d’aria fresca in un panorama a tratti stantio. Ma in una scaletta così affollata, sarà difficile per loro emergere. La sensazione è che i veri talenti rischino di perdersi nel caos di una programmazione infinita e di un cast che vuole compiacere tutti, finendo per non soddisfare nessuno.

Sanremo, specchio di un sistema impantanato

Carlo Conti difende le sue scelte parlando di canzoni “troppo belle per essere escluse”. Ma siamo sicuri? Basta davvero questa giustificazione a spiegare un cast che somiglia sempre più a un catalogo e sempre meno a una competizione? L’ossessione per l’inclusività musicale è diventata una scusa per evitare scelte coraggiose, mantenendo uno status quo che ormai sa di stanchezza.

Il vero nodo: la mancanza di direzione

Sanremo continua a essere un colosso mediatico, ma non sembra più avere un’anima. La sensazione è quella di un evento che si trascina per inerzia, appesantito da formule ripetitive e incapace di rinnovarsi davvero. Anche l’idea di “varietà” perde forza se la trasversalità si traduce in accumulo senza selezione. Sanremo 2025 promette spettacolo, ma rischia di deludere. Non per la qualità complessiva, ma per l’incapacità di scegliere e di dare un’identità chiara a quello che dovrebbe essere il più importante festival musicale italiano.

Sanremo 2024: il festival delle promesse mancate e dell’ecce

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