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Edoardo Bove, il professor Simone Vanni: “La morte improvvisa è più frequente negli atleti”

Pubblicato: 02/12/2024 11:15
Edoardo Bove morte improvvisa

Tutta Italia resta col fiato sospeso dopo il malore improvviso che ha colpito il giocatore della Fiorentina, Edoardo Bove, durante la partita con la Roma. Le notizie che arrivano dall’ospedale sono fortunatamente positive: il giovane è stato estubato e respira autonomamente. Ma ci vorrà ancora tempo per conoscere l’entità dei danni che ha subito. Intanto Simone Vanni, professore di medicina interna e d’urgenza a Firenze e direttore anche della scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’ateneo del capoluogo toscano, rilascia preoccupanti dichiarazioni sulla “morte improvvisa” nel mondo dello sport.
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L’opinione del professor Vanni

Si tratta di un evento cardiologico. – spiega Vanni a Repubblica parlando del caso Bove – Se è stato usato il defibrillatore, c’era un ritmo del cuore irregolare, da trattare con quello strumento. Il giocatore potrebbe avere avuto una delle due aritmie cardiache mortali, o una fibrillazione ventricolare o una tachicardia ventricolare, problemi che possono azzerare la capacità del cuore di pompare. Anche un trauma toracico serio può dare una così detta contusione miocardica e innescare aritmie. Una scossa clonica degli arti, cioè involontaria, non vuol dire che si tratti di epilessia”.

Non tutte le morti improvvise sono di origine cardiaca. – prosegue poi il professore – Possono essere provocate anche da una emorragia cerebrale, o da una rottura dell’aorta. Intervenire velocemente è importantissimo. Ogni minuto che passa, se c’è un arresto cardiaco, la mortalità aumenta del 10 per cento. È fondamentale l’utilizzo tempestivo e corretto del defibrillatore”.

La morte improvvisa negli atleti

La morte improvvisa nell’atleta è più frequente, a parità di età, rispetto al resto della popolazione. – ecco il punto principale dell’intervista – Lo sforzo fisico intenso provoca un rilascio di adrenalina che è collegato con l’aumento di probabilità di aritmie. Ma eventi del genere sono prevedibili. I controlli sono un’arma importante. Dall’82 in Italia sono obbligatori e la mortalità si è molto ridotta. Le cardiomiopatie sono la causa più frequente di morte improvvisa negli atleti. Quella più diffusa è la ipertrofica, che si vede anche con l’ecografia. Poi ci sono alcune aritmie, come quella che potrebbe riguardare questo caso, non associate ad anomalie anatomiche ma solo a problemi elettrici. I test genetici possono rivelarsi decisivi”.

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