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Assurdo: una famiglia costretta a difendersi dai Rom “murando” la propria casa

Pubblicato: 04/12/2024 11:50

A Ponsacco, una cittadina di 15mila abitanti in provincia di Pisa, si è consumata una vicenda drammatica ma allo stesso tempo straordinaria, che ha coinvolto una famiglia costretta a difendere con tutte le sue forze la propria casa da un’occupazione abusiva. Quella dei Giusti, una famiglia che vive in città e che possiede due appartamenti, di cui uno appena ereditato, è una storia di prepotenza ma anche di straordinaria solidarietà.

Tutto ha inizio alla fine di novembre, quando i Giusti scoprono, con grande sorpresa, che l’appartamento ricevuto in eredità era stato occupato da una famiglia di etnia Rom. L’immobile, dismesso e senza utenze attive, era stato lasciato vuoto dalla famiglia con l’intenzione di affittarlo o venderlo, non certo per vederlo invaso da estranei.

La “scoperta” dell’occupazione grazie a un vicino

La famiglia si rivolge a Samuele Ferretti, assessore al Sociale del Comune di Ponsacco. Ferretti, noto per il suo impegno civico, decide di intervenire personalmente a difesa della famiglia. Poiché gli occupanti avevano minacciato di tornare per riprendersi la casa (“Se murate le porte, buttiamo giù tutto“), l’assessore decide di passare alla difesa attiva: insieme ai proprietari, si barrica nell’appartamento, senza riscaldamento e senza acqua corrente.

Per tre notti consecutive, Ferretti e i Giusti si sistemano in sacchi a pelo, rimanendo nell’appartamento per evitare che fosse nuovamente occupato. Dormono nei freddi locali senza la possibilità di usare i servizi igienici, utilizzando i servizi di un bar della zona per le necessità più urgenti.

Immagine di repertorio

La solidarietà dei concittadini

Nel frattempo, il caso suscita l’interesse di molti cittadini di Ponsacco che si uniscono alla causa, portando cibo e bevande, ma anche offrendo supporto morale e logistico. L’intervento della comunità è stato fondamentale per resistere alla pressione degli occupanti e per supportare la famiglia Giusti e Ferretti. In quei giorni di picchetto, i cittadini locali hanno dimostrato che, quando si tratta di difendere i diritti fondamentali come la proprietà privata, la solidarietà non manca.

“Farò sempre tutto quello che posso”, ha dichiarato Ferretti, che non ha esitato a sacrificarsi in prima persona per difendere il diritto dei Giusti a godere della loro proprietà. La vicinanza e l’aiuto della comunità, come ha sottolineato lo stesso assessore, sono stati un segno tangibile di come la solidarietà possa prevalere sulla prepotenza. “La vicinanza della comunità mi resterà per sempre impressa“, ha detto Ferretti, esprimendo gratitudine per il supporto ricevuto.

La vicenda si è conclusa con il muraggio delle porte dell’appartamento, impedendo così l’ingresso degli occupanti. Nonostante il clima di tensione, il caso ha dimostrato che la determinazione dei singoli cittadini e la forza della comunità possono fronteggiare situazioni di illegalità. La famiglia Giusti e l’assessore Ferretti hanno così vinto non solo contro l’occupazione illegale, ma anche contro l’indifferenza che troppo spesso fa da sfondo a episodi di abuso della proprietà privata.

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