Il 15 ottobre, i giudici del Tribunale del Riesame di Bologna hanno espresso la loro posizione riguardo il caso di Chiara Petrolini, giovane donna di 21 anni di Traversetolo, accusata di duplice omicidio e soppressione di cadaveri. La decisione del tribunale bolognese ribalta la misura degli arresti domiciliari, inizialmente stabilita dal giudice delle indagini preliminari (gip) il 20 settembre scorso. Petrolini è accusata di aver ucciso e seppellito i suoi bambini. Secondo i giudici, non ci sono garanzie che la sua “estrema pericolosità sociale” possa essere contenuta in regime di domiciliari, facendo emergere il rischio che possa uccidere ancora.
Comportamenti lucidi e calcolati
Il riesame del caso ha sottolineato la condotta della giovane, descrivendola con termini come “lucida” e “connotata da freddezza esecutiva.” Gli investigatori hanno rilevato che Petrolini aveva cercato su internet “quando puzza un cadavere,” prova evidente del suo tentativo di non far scoprire il corpo del secondo bambino. Questi elementi hanno spinto i giudici ad accogliere l’accusa di soppressione di cadaveri, un reato che prevede la reclusione in carcere, invece del meno grave occultamento proposto in un primo momento.
Possibile ricorso in Cassazione
Nonostante la gravità del giudizio, la decisione non è ancora definitiva. L’avvocato difensore, Nicola Tria, ha a disposizione dieci giorni per valutare un ricorso in Cassazione, cercando di ribaltare la sentenza sfavorevole alla sua assistita.
Le ombre psicologiche
In contrasto con la descrizione negativa, la difesa di Chiara Petrolini ha presentato un’immagine diversa della giovane, descrivendola come “una ragazza normale, gioiosa e benvoluta.” Questa rappresentazione della sua vita quotidiana cozza con una relazione di consulenza tecnica psichiatrica presentata dalla difesa stessa, che suggerisce possibili disturbi della personalità. Tali problematiche potrebbero influire sull’imputabilità della giovane, enfatizzando la gravità delle sue azioni e la necessità di valutazioni più approfondite.
L’evidente discrepanza tra il comportamento pubblico di Chiara Petrolini e i crimini di cui è imputata solleva molte domande sulla sua sanità mentale e responsabilità penale, lasciando aperte le discussioni in ambito legale e psichiatrico su un caso che continua a scuotere.