Gravi danni alla sinagoga di Melbourne, Australia, in seguito a un incendio doloso appiccato nella notte da due sospetti piromani. Il primo ministro Anthony Albanese ha condannato l’accaduto definendolo “un atto antisemita”, promettendo tolleranza zero verso l’odio religioso. “La violenza, l’intimidazione e la distruzione di un luogo di culto sono cose che non dovremmo mai vedere in Australia”, ha dichiarato Albanese all’Australian Broadcasting Corp., ribadendo che “l’antisemitismo non ha assolutamente posto nel Paese”.
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L’incendio e i danni
Melbourne Synagogue was set on fire with congregants inside in a horrific antisemitic attack…
— Jodie Cohen (@JodieCohen613) December 6, 2024
Two people were taken to hospital… if this had happened just one hour later there would have been hundreds of people there… #Melbourne #Antisemitism
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Circa 60 vigili del fuoco, con 17 camion, sono intervenuti per spegnere le fiamme. Sebbene non si registrino feriti gravi, i danni all’edificio sono ingenti. L’ispettore investigativo Chris Murray ha confermato che l’incendio è stato “doloso”, aggiungendo: “Crediamo che la sinagoga sia stata presa di mira intenzionalmente, ma il movente è ancora sconosciuto”. Testimoni hanno riferito di aver visto i due sospetti mascherati.
Benjamin Klein, membro del consiglio della sinagoga, ha raccontato che alcuni fedeli presenti durante l’incendio “hanno sentito forti colpi” e sono fuggiti dal retro. “Se fosse successo un’ora dopo, ci sarebbero state centinaia di persone all’interno”, ha detto Klein. Un uomo è rimasto leggermente ustionato mentre scappava. All’interno della sinagoga, il fuoco ha distrutto libri sacri, arredamenti e intere sezioni dell’edificio, che ora risulta “completamente sventrato”.
Un tragico precedente
La sinagoga aveva già subito un attacco nel 1995, quando un altro incendio doloso aveva bruciato muri e rotoli della Torah. Klein ha ricordato di essere stato all’epoca all’interno della sinagoga con suo nonno, un sopravvissuto all’Olocausto. Negli ultimi 12 mesi erano state rafforzate le misure di sicurezza, ma Klein non ha fornito ulteriori dettagli. Nonostante la devastazione, ha dichiarato che la comunità è pronta a ricostruire il luogo di culto, riaffermando la sua resilienza di fronte all’odio.