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Malattia misteriosa in Congo, allerta del ministero anche in Italia: “Aumentare i controlli in porti e aeroporti”

Pubblicato: 06/12/2024 14:38
Congo malattia allerta Italia

Un’epidemia di origine sconosciuta ha colpito la provincia di Kwango, nella Repubblica Democratica del Congo, causando almeno 71 decessi confermati, con stime che parlano di un numero totale tra 67 e 143 morti. La malattia, simile all’influenza ma con sintomi più gravi, si sta diffondendo rapidamente e ha spinto il governo a circoscrivere la zona colpita con un cordone sanitario.
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Scatta l’allerta anche in Italia

L’allerta partita dal Congo sta già causando ripercussioni anche in Italia, anche se per ora solo indirettamente. Al momento non c’è alcun allarme ufficiale e nemmeno limitazioni di alcun tipo. Però si continua a monitorare la situazione. L’Usmaf (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera), organo del ministero della Salute, che ha strutture in tutti gli aeroporti e i porti italiani, ha inviato una lettera con una serie di raccomandazioni a tutte le sedi nei punti d’ingresso in Italia. Cioè porti e aeroporti.

Nella lettera, la sede centrale dell’Usmaf ricorda che “le autorità sanitarie della Repubblica democratica del Congo hanno affermato in un comunicato che c’è un focolaio di una malattia di origine sconosciuta nella zona di Panzi, vale a dire nella provincia di Kwango, a sud-est di Kinshasa, che ha già causato decine di decessi, soprattutto minori. Si deve fare attenzione ai passeggeri provenienti da quel Paese. Le autorità locali stanno verificando la situazione e il Congo ha già affrontato una epidemia di Mpox (Vaiolo delle scimmie)”.

Burioni e Bassetti preoccupati

Sul tema interviene anche il virologo Roberto Burioni che su X commenta: “Una malattia sconosciuta di probabile origine infettiva ha ucciso 79 persone in Congo. Quadro clinico strano (anemia), non mi piace. Per carità nessun panico, ma attenzione. Nel mondo moderno i virus, come abbiamo visto, si spostano molto velocemente”. Gl ifa eco il collega Matteo Bassetti: “Speriamo bene perché l’ultima volta dal Congo è arrivata l’ebola. Pare che i sintomi siano simili all’influenza. L’Oms si sta muovendo e dobbiamo ancora capire bene, magari non è nulla di preoccupante”.

L’origine e i sintomi della malattia

Secondo il ministro della Sanità pubblica, Samuel Roger Kamba, l’epidemia è iniziata alla fine di ottobre, con circa 380 casi totali segnalati. Quasi la metà dei malati sono bambini sotto i 5 anni. La malattia colpisce l’apparato respiratorio, causando febbre alta, mal di testa, tosse persistente e grave anemia, una condizione che porta a ridotta ossigenazione del sangue. Gli esperti hanno escluso che si tratti di Covid.

Il governo congolese ha inviato una squadra di intervento nella zona rurale di Panzi, epicentro dell’epidemia, per fornire trattamenti, raccogliere campioni e condurre indagini sul campo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sta collaborando per identificare l’agente patogeno. Nel frattempo, è stato chiesto agli abitanti di indossare mascherine e di evitare il contatto con i cadaveri per prevenire la diffusione.

Anche a livello globale si stanno adottando precauzioni: Hong Kong ha intensificato i controlli sui voli provenienti dall’Africa, nonostante l’assenza di collegamenti diretti con il Congo. Gli screening riguardano i passeggeri in transito da scali come Johannesburg e Addis Abeba. Il governo congolese ha dichiarato la massima allerta, promettendo aggiornamenti periodici alla popolazione mentre si cerca una risposta efficace all’emergenza sanitaria.

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