Una donna di 75 anni è deceduta a causa di un’infezione contratta durante un ricovero in ospedale, e la sua famiglia ha ottenuto un risarcimento di 1,2 milioni di euro. Il tribunale di Brindisi ha attribuito la responsabilità della morte alla Asl locale. La donna era stata ricoverata nel 2018 presso l’ospedale «Antonio Perrino» a seguito di un infarto.
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Il giudice Francesco Giliberti ha emesso la sentenza in favore del marito, dei figli e dei nipoti della defunta, che è venuta a mancare nel novembre dello stesso anno. La notizia è stata divulgata dall’associazione Nazionale «Dalla Parte del Consumatore», impegnata nella difesa dei diritti dei cittadini.
Il ricovero della 75enne era avvenuto il 3 ottobre 2018, dopo che aveva manifestato un forte dolore retrosternale, ed era stata diagnosticata con un infarto miocardico acuto, venendo quindi trasferita nel reparto di cardiologia.
I familiari hanno sporto denuncia dopo aver ritenuto il decesso «anomalo». Sono stati assistiti dall’avvocato Emilio Graziuso, presidente dell’associazione, che inizialmente ha tentato di risolvere la questione in via stragiudiziale per evitare un lungo processo. Successivamente, ha avviato un’«azione di accertamento tecnico preventivo», grazie alla quale i periti designati dal tribunale hanno confermato che la morte era stata causata da un’infezione grave contratta durante la degenza ospedaliera.
La donna ha sviluppato un’infezione ospedaliera multi resistente, e i periti hanno accertato che il decesso è stato causato da una sindrome da disfunzione multiorgano (Mofs).
«Il tribunale di Brindisi ha accolto integralmente le argomentazioni presentate» ha dichiarato l’avvocato Graziuso, sottolineando come le consulenze tecniche abbiano chiarito le cause del decesso e la responsabilità della struttura sanitaria. Da questo è scaturito il risarcimento del danno, che ammonta a 1.298.147,60 euro, esclusi gli interessi.