Ci sono pochi campioni il cui nome è diventato un “modo di dire”: Alberto Tomba è sicuramente uno di loro. Slalom memorabili o rimonte impensabili? Per tutti, sono “alla Tomba”. L’ex sciatore di Castel de’ Britti, a 58 anni, continua a rappresentare un’icona dello sport italiano e internazionale, ora come ambasciatore delle montagne dell’Appennino emiliano-romagnolo. Le piste di Cimone, Corno alle Scale e Cerreto Laghi sono pronte a inaugurare una nuova stagione sciistica con il suo tocco inconfondibile.
“Il silenzio ti dice tutto”
Tomba non è solo uno sciatore leggendario, ma un uomo che ha reinventato il rapporto con la montagna. Oggi preferisce viverla con calma, salendo con le pelli d’alpinismo e assaporando il silenzio delle vette: “Quando scendi a 100 all’ora è difficile goderti il panorama. Ora mi prendo il tempo. Salgo, sudo, mi cambio la maglietta, e in pochi minuti sono giù. Il silenzio ti dice tutto“. Un’immagine ben diversa dal Tomba esplosivo di un tempo, ma che riflette la maturità di un atleta che ha sempre saputo reinventarsi.
Tomba e Jannik Sinner: un passaggio di testimone?
Alberto non nasconde l’ammirazione per Jannik Sinner, che riconosce come uno dei grandi dello sport italiano: “Qualche anno fa sognai che sarebbe arrivato il numero uno al mondo. Ecco, lui lo è”. Un paragone tra due epoche e due sport, che Tomba lascia ai giornalisti, ma con un sogghigno riconosce la possibilità di destini incrociati: “Io potevo fare il tennista, lui lo sciatore. Ogni tanto ci sentiamo, ed è bello sapere che qualcuno come Jannik porta avanti l’eccellenza italiana”.
Una carriera chiusa da vincente
Guardando al passato, Tomba riflette con una punta di nostalgia: “Forse avrei potuto continuare fino a Torino 2006, ma ho chiuso la carriera da vincente, e ho fatto bene”. Un ritiro che, come lui stesso racconta, lascia spazio ai ricordi dei piccoli fan, anche delle nuove generazioni, che scoprono le sue imprese grazie ai social.
Non manca un pensiero per lo sci di oggi, con osservazioni lucide sulle difficoltà nel trovare un nuovo erede: “Le donne italiane sono le più forti, ma tra gli uomini serve più costanza. In discesa siamo messi meglio, ma vedremo come andranno le prime gare in Sudamerica”.
Un simbolo di emilianità e di sport
Per Davide Cassani, presidente dell’Apt dell’Emilia-Romagna, Tomba è “il biglietto da visita più bello dell’emilianità”. Un simbolo che continua a rappresentare il meglio dell’Italia nel mondo, al pari di leggende come Valentino Rossi o Roberto Baggio. Con il suo stile inconfondibile, tra battute fulminanti e riflessioni profonde, Alberto Tomba resta uno degli sportivi più amati e iconici di tutti i tempi, capace di unire passato e futuro, neve e racchette, velocità e silenzi.