Il voto sull’impeachment del presidente sudcoreano Yoon Seok Yeol è stato annullato per mancanza del quorum, come riporta l’agenzia Yonhap. Solo 195 dei 300 parlamentari hanno partecipato al voto, che non è stato nemmeno conteggiato ed è stato automaticamente abrogato. Per approvare l’impeachment, sarebbe stato necessario il supporto di due terzi dei membri dell’Assemblea Nazionale. Al voto hanno partecipato i 192 parlamentari dell’opposizione, tra cui il Partito Democratico della Corea, e tre membri del People Power Party: Ahn Cheol-soo, Kim Sang-wook e Kim Ye-ji.
La posizione del People Power Party
Prima della sessione plenaria, il People Power Party aveva deciso di non partecipare al voto sull’impeachment e sul disegno di legge per nominare un procuratore speciale riguardo alle accuse contro la First Lady Kim Kun-hee. Dopo aver votato contro lo “Special Prosecution Act on First Lady Kim Kun-hee” – respinto per soli due voti – il gruppo del People Power Party ha lasciato l’aula, bloccando di fatto l’impeachment di Yoon.
Contesto e precedenti
Questo è il terzo tentativo di impeachment contro un presidente sudcoreano. In passato, le mozioni contro Roh Moo-hyun nel 2004 e Park Geun-hye nel 2016 furono entrambe approvate, ma con esiti diversi: Roh tornò al lavoro dopo il rigetto della Corte costituzionale, mentre Park fu rimossa dall’incarico.
Le accuse contro Yoon includevano la violazione della Costituzione, l’imposizione della legge marziale e la limitazione della libertà politica ed espressiva. Tuttavia, l’assenza del quorum ha garantito che la mozione non avanzasse, mantenendo il presidente in carica.