Un’ora di buco: il tempo che separa il ritorno a casa da scuola e la tragica caduta dalla finestra della sua camera. Ricostruire l’ultimo pomeriggio del 12enne Valerio è al centro delle indagini sulla sua morte, avvenuta giovedì scorso, quando è precipitato dal decimo piano di un palazzo al Collatino. L’attenzione di Procura e polizia si concentra soprattutto sul cellulare del ragazzo, sequestrato immediatamente. Nei prossimi giorni, i pm, coordinati dall’aggiunto Giuseppe Cascini, disporranno analisi dettagliate per estrapolare il contenuto della memoria e delle piattaforme di messaggistica utilizzate da Valerio. Tra queste, particolare rilievo hanno la chat di classe e quelle di altri gruppi scolastici.
I contrasti a scuola
L’indagine mira a scoprire se il ragazzo avesse vissuto episodi di bullismo o altri eventi significativi nei giorni precedenti. La dirigenza della Scuola svizzera di Roma ha escluso simili episodi, ma dalla scuola San Leone Magno, con cui condividevano l’area ricreativa, sono emerse segnalazioni. Gli investigatori della squadra mobile stanno ascoltando insegnanti, familiari e amici stretti per delineare un quadro più chiaro.
La baby sitter e la dinamica
L’autopsia, prevista per la prossima settimana, potrà chiarire dettagli sulla caduta. Valerio è stato trovato a un metro dalla facciata del palazzo dopo un volo di molti metri. L’ipotesi principale resta il gesto volontario, e il fascicolo è aperto contro ignoti per istigazione al suicidio. Tuttavia, le indagini restano aperte su ogni possibile scenario, incluso ciò che è accaduto tra le 16 e le 17, quando in casa c’erano solo la sorellina con la baby sitter, seguita dall’arrivo del padre, impegnato al pc in un’altra stanza.