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Palazzo rischia il crollo a Roma, evacuati gli altri due vicini: sfollate 30 famiglie

Pubblicato: 09/12/2024 18:05

Una situazione drammatica sta colpendo 30 famiglie, per un totale di oltre 100 persone, inclusi disabili, residenti in un edificio nel quartiere Aurelio di Roma. I vigili del fuoco del Comando Provinciale, dopo aver avvisato il Gabinetto del Sindaco Roberto Gualtieri, le forze dell’ordine, la protezione civile, il Municipio XIII e la Commissione Sicurezza Statica Edifici Privati, hanno ordinato l’evacuazione dell’edificio di via Ennio Bonifazi 6, oltre a quello del civico 4. Questo provvedimento è scaturito a seguito di un’ispezione su una palazzina adiacente, già evacuata un anno fa, che si trova nei pressi di largo Gregorio XIII. Gli sfollati si trovano attualmente in una situazione di grande difficoltà, senza certezze riguardo al loro rientro a casa.
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Maurizio Galli, amministratore del condominio di via Bonifazi 6, ha commentato: “C’è il rischio di non poter tornare nei nostri appartamenti per mesi o addirittura anni”. Ha espresso preoccupazione per il fatto che la situazione fosse nota da tempo: “Ci si domanda come si sia giunti a questo punto – ha dichiarato all’AGI – ed è un problema che coinvolge l’intero quartiere, con ripercussioni anche sulla viabilità. Ci chiediamo quali misure verranno adottate dalle autorità per proteggere le proprietà e prevenire atti di sciacallaggio o occupazioni abusive”.

L’edificio pericolante, che avrebbe dovuto essere ristrutturato grazie al Super Bonus, non ha mai visto l’inizio dei lavori, con la conseguenza che “a pagare sono gli inquilini dei palazzi vicini”, ha spiegato Galli. I residenti di via Bonifazi contestano il provvedimento, ritenuto eccessivo. “Venerdì mattina, senza documentazione precisa, è stata decisa l’evacuazione di via Bonifazi 6 sulla base di osservazioni visive”, ha affermato l’amministratore, evidenziando che il loro condominio non era sotto controllo, ma i vigili del fuoco hanno ipotizzato che l’ingresso potesse essere a rischio crollo, escludendo il resto della palazzina. Ha sottolineato che “in 24 ore” si è agito su una questione che è stata ignorata per 30 anni, e ora non solo i proprietari dell’immobile coinvolto, ma anche quelli circostanti, stanno pagando le conseguenze.

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