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Partite Iva, 12mila le lettere di avviso inviate dall’Agenzia delle entrate: scattano gli accertamenti fiscali

Pubblicato: 09/12/2024 11:46
Partite Iva accertamenti fiscali


In tutta Italia si intensificano i controlli sulle Partite Iva, con particolare attenzione a province come Padova, dove l’Agenzia delle Entrate ha inviato circa 12mila lettere segnalando presunte anomalie fiscali. Le notifiche, che riguardano discrepanze tra le dichiarazioni fiscali e la capacità contributiva stimata, stanno creando tensione tra imprenditori e liberi professionisti.
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Le anomalie contestate

Le lettere si concentrano su attività di vario genere, come officine, gioiellerie, negozi di abbigliamento e imprese edili. Le presunte anomalie, secondo l’Agenzia, derivano da una mancata coerenza tra i dati dichiarati e quelli previsti dai parametri settoriali. Tuttavia, l’Agenzia precisa che queste comunicazioni sono “puramente informative” e non costituiscono un avvio formale di controlli. Nonostante ciò, le associazioni di categoria, come la Cna di Padova, si mostrano preoccupate. Secondo il segretario Matteo Rettore, il metodo utilizzato “imputa ai contribuenti l’onere di dimostrare la propria correttezza fiscale basandosi su dati astratti, spesso non contestualizzati”.

Il ruolo del concordato preventivo

La questione si intreccia con l’imminente scadenza per aderire al concordato preventivo, uno strumento che consente alle imprese di concordare in anticipo con lo Stato le somme da versare al Fisco per i prossimi due anni. Tuttavia, solo il 10-15% delle imprese contattate dalla Cna ha scelto questa opzione, considerandola conveniente solo in caso di fatturato stabile o in crescita. Secondo Rettore, “il concordato preventivo può semplificare il rapporto tra imprese e Fisco, ma l’invio massiccio di lettere basate su parametri generici rischia di compromettere gravemente la fiducia tra imprenditori e amministrazione”.

Particolare scalpore suscitano le contestazioni riferite al 2021, un anno segnato dal Covid, in cui molte imprese hanno affrontato chiusure prolungate e difficoltà economiche. “È assurdo contestare fatturati inferiori ai costi dei dipendenti in un periodo eccezionale come quello”, afferma Rettore. La Cna sollecita un approccio più trasparente e coerente da parte del Fisco, sottolineando che il concordato preventivo rappresenta una buona opportunità solo se supportato da una gestione seria e rispettosa. Al contrario, “lettere come queste alimentano un clima di diffidenza e incertezza”, conclude Rettore.

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