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“Mi sono salvato perché ero in coda”. Esplosione Calenzano, il raccnto da brividi di Marco

Pubblicato: 10/12/2024 07:31

Un’esplosione violenta, quella avvenuta nelle scorse ore a Calenzano, registrata anche dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La stazione sismica di Carmignano in provincia di Prato, distante 15 chilometri dal sito dell’Eni, ha ricevuto le onde P di compressione alle ore 10.21.55. Dopo circa 40 secondi un segnale più ampio, ovvero l’onda acustica del boato, che ha fatto oscillare il sismografo come un terremoto di magnitudo 0.9. Il bilancio è stato purtroppo drammatico: due i morti e tre dispersi finora. A raccontare l’accaduto è stato uno dei sopravvissuti, che ha visto la tragedia a pochi passi.
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La procura ora indaga per omicidio colposo. E c’è il precedente dell’allarme di Medicina Democratica che risale al 2020. Nei 170 mila metri quadri del deposito Eni di Calenzano era stato segnalato più di un problema tecnico. Tanto che al momento dello scoppio la ditta Sergen Srl stava lavorando alla messa in sicurezza di una linea di benzina. Dismessa da anni.

Tra i sopravvissuti c’è Marco Giannini. Camionista, 53 anni, è stato investito dall’onda d’urto insieme al camion. «Non erano ancora le 10.30. Ero in attesa di entrare al carico quando c’è stato il boato. Non so dire perché. Ero dietro le pensiline, l’esplosione ha spaccato tutti i vetri del mio mezzo e mi ha ridotto così. Ho sentito le schegge conficcarsi nel viso», dice oggi a Repubblica. E ancora: «Dopo l’esplosione penso di avere avuto per qualche secondo un mancamento, forse sono svenuto. Poi mi sono ripreso e ho cercato di comprendere cosa fosse successo attorno a me. Ho capito che dovevo scappare via da lì il più veloce possibile. Sono sceso dal mezzo e mi sentivo ancora stonato, non riuscivo a correre ma ce l’ho fatta a raggiungere l’uscita. Lì ho trovato altri autisti riusciti a scappare come me da quell’inferno e abbiamo chiamato i soccorsi».

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Ultimo Aggiornamento: 10/12/2024 11:45

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