Arnold Schwarzenegger, ai tempi di Mister Olimpia, vantava polpacci di 50 cm di circonferenza. Un super muscolo che, forse, gli ha allungato la vita: oggi, a 77 anni, continua a sollevare pesi. Secondo uno studio presentato al 69° Congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), avere polpacci inferiori a 30 cm negli uomini e a 28 cm nelle donne dopo gli 80 anni triplica il rischio di morte, mentre misure superiori a 35 cm per gli uomini e 33 cm per le donne riducono il rischio di mortalità del 70% nei successivi 10 anni. “Muscoli tonici sono un salvavita”, sottolinea Andrea Ungar, presidente SIGG e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze.
Lo studio, pubblicato su Experimental Gerontology, ha coinvolto 364 ultraottantenni della zona del Sirente (L’Aquila), monitorati per 10 anni. Risultati: l’85,3% di chi aveva polpacci inferiori a 30 cm è deceduto, contro il 65,1% di chi li aveva più grandi. “Un polpaccio piccolo triplica il rischio di morte”, spiega Francesco Landi, past-president SIGG e direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento della Fondazione Gemelli. L’associazione resta valida anche considerando altri fattori di rischio come declino cognitivo o BMI.
La circonferenza del polpaccio è un indicatore cruciale della massa muscolare, migliore di altre misure corporee come girovita o braccio, spesso influenzate dal grasso. Per aiutare la prevenzione, è stato sviluppato uno speciale nastro misuratore che indica le soglie ideali di circonferenza in base a età e genere. “A partire dai 45 anni, si perde l’8% della forza muscolare ogni 10 anni, fino al 60% dopo i 75 anni”, aggiunge Ungar. La chiave per rallentare questo declino? Un’attività fisica costante e una corretta alimentazione. “Interventi mirati all’accrescimento muscolare possono prevenire complicanze, disabilità e malattie croniche, migliorando la qualità della vita e riducendo la mortalità”, conclude Landi.