Un testimone protetto ha svelato una frase sconvolgente durante il processo contro i quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati della morte di Giulio Regeni. In aula, il teste ha riferito quanto sentì dire da uno degli imputati in un ristorante di Nairobi nel settembre 2017.
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“Il maggiore Magdi Ibrahim Abdel Sharif disse: Nel nostro paese abbiamo avuto il caso di un accademico italiano che pensavamo fosse della Cia o del Mossad. Era un problema perché era popolare fra la gente comune. Finalmente l’abbiamo preso: lo abbiamo fatto a pezzi, lo abbiamo distrutto. Io l’ho colpito”.
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Un racconto terrificante
Queste parole hanno scosso profondamente i presenti in tribunale. Regeni, un giovane ricercatore friulano, era scomparso al Cairo il 25 gennaio 2016. Il suo corpo venne ritrovato nove giorni dopo, abbandonato lungo una strada, con segni evidenti di torture.
Il processo contro i quattro 007 egiziani prosegue, tra ostacoli e difficoltà. Le autorità egiziane hanno sempre negato ogni coinvolgimento diretto, ma nuove testimonianze come questa continuano a far emergere dettagli inquietanti.
La famiglia di Giulio Regeni, presente in aula, ha chiesto verità e giustizia. “Non smetteremo mai di cercare risposte”, ha dichiarato la madre del giovane.