Vai al contenuto

Influenza, passeremo le feste a letto? “Contagi raddoppiati entro Natale, il picco dopo Capodanno”

Pubblicato: 12/12/2024 18:24

Secondo le previsioni dell’Istituto per l’Interscambio Scientifico (Isi Foundation), l’influenza raggiungerà il suo picco tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025, seguendo un andamento simile alla scorsa stagione. L’aumento dei contagi è atteso «nelle prossime settimane, con un possibile raddoppio dei casi entro la fine di dicembre», ha dichiarato l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control). Tuttavia, in Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) evidenziano una diffusione attuale limitata.

Le previsioni per l’Italia

«Il picco è previsto tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025», spiegano gli esperti. Fattori come l’efficacia del vaccino e la severità del virus influenzale predominante rendono l’andamento della malattia ancora incerto, specialmente per quanto riguarda l’impatto sul sistema ospedaliero. Secondo i ricercatori Nicolò Gozzi e Daniela Paolotti, non si prevede una forte escalation prima di Natale: «Il vero rischio potrebbe concentrarsi nelle settimane successive, con l’aumento della socialità scolastica e familiare».

Il ruolo di Influcast e RespiCompass

L’Isi Foundation utilizza strumenti come RespiCompass, una piattaforma di modellizzazione internazionale, e Influcast, hub italiano per le previsioni epidemiologiche. Questi sistemi permettono di monitorare e prevedere l’andamento delle infezioni respiratorie, contribuendo a una migliore gestione della salute pubblica.

Gli esperti: vaccini e impatto sociale

Silvestro Scotti, segretario della Fimmg, sottolinea l’importanza della vaccinazione: «Chi si vaccina ora può beneficiare di una protezione che durerà oltre febbraio-marzo, coprendo anche eventuali code influenzali». Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, aggiunge che «i contagi stanno crescendo, ma con una curva meno esplosiva rispetto all’anno scorso». Tra i sintomi principali si segnalano febbre alta, dolori muscolari, tosse e, nei casi più gravi, polmonite. «Le prossime settimane saranno decisive per valutare l’impatto sugli ospedali, soprattutto per pazienti anziani e fragili».

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure