Andrew Paul Hewitt, 52 anni, tifoso del Chester (club del sesto livello del calcio inglese), è stato trovato impiccato nella sua casa a Flint, in Galles, il primo dicembre. L’uomo era stato filmato poche ore prima mentre mimava gesti razzisti, imitanti una scimmia, all’indirizzo di Bohan Dixon, centrocampista del Warrington Town. Le immagini, condivise sui social, avevano suscitato indignazione e rabbia.
Il Chester FC aveva prontamente condannato l’accaduto, dichiarandosi «costernato per un presunto episodio di razzismo» e collaborando con la polizia: «Il razzismo non ha posto nello sport o nella società. Chiunque si renda colpevole di simili comportamenti verrà escluso a tempo indeterminato dalle partite».
Poche ore dopo essere stato individuato e informato che sarebbe stato interrogato per un «reato di ordine pubblico aggravato da motivi razziali», Hewitt è stato trovato senza vita nel suo appartamento. Sgomento tra i vicini, che lo ricordano diversamente. Uno di loro ha dichiarato al Daily Mail: «Non riesco a credere che Andy fosse accusato di razzismo. Non sembra lui quello delle immagini. Era un uomo adorabile, con una famiglia fantastica. Siamo tutti sotto choc».
La cognata, Mia Nicholson, ha definito l’accaduto «un momento devastante» e ha annunciato su Facebook che il funerale si terrà il 18 dicembre.
La partita tra Warrington e Chester è considerata un derby molto sentito, vista la vicinanza geografica delle squadre, separate da appena una trentina di chilometri. Una portavoce della polizia ha confermato che la morte «non è considerata sospetta». Il Chester FC ha preferito non aggiungere ulteriori commenti sulla vicenda, che resta segnata dal drammatico epilogo.