La legge Calderoli vacilla: l’unità nazionale al centro del dibattito.
È ufficiale: la Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum che punta ad abrogare completamente l’autonomia differenziata. Una decisione storica che arriva dopo il pronunciamento della Consulta, che aveva già bocciato parte della legge Calderoli definendola in contrasto con i principi costituzionali.
L’ordinanza, che conta una trentina di pagine, respinge invece i quesiti presentati dai consigli regionali per un’abrogazione parziale, ribadendo che il tema dell’unità nazionale non può essere frammentato.
Il colpo di grazia alla legge Calderoli
La Consulta, il 3 dicembre, aveva già smantellato l’autonomia differenziata, affermando che “il regionalismo deve rispettare l’equilibrio istituzionale sancito dalla Costituzione” e che solo il Parlamento può gestire competenze centrali come sanità, scuola, trasporti e commercio estero.
Bonelli: “È la disfatta della Lega e dei giochi politici”
Durissime le dichiarazioni di Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde:
“La Cassazione ha riconosciuto la legittimità del referendum contro una legge che divide il Paese, aumentando le disuguaglianze tra territori e smantellando servizi essenziali come sanità e istruzione. Questa è la fine dell’autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini. L’Italia non si divide!”
Bonelli ha poi sottolineato come la decisione apra le porte a un momento cruciale: “Il referendum sarà l’occasione per fermare questa deriva e restituire voce ai cittadini. L’autonomia differenziata è una riforma sbagliata, che serve solo a interessi di parte. Ora è il momento di scegliere l’unità nazionale e l’uguaglianza.”
Un momento decisivo per l’Italia
Con la parola che torna ai cittadini, il referendum rappresenta una battaglia cruciale per il futuro del Paese: autonomia differenziata o unità nazionale? La sfida è aperta, e l’Italia intera sarà chiamata a decidere.