“Vorrei capire, in questo momento un po’ difficile, come il cuore di una persona possa, di fronte a una bambina di 15 anni che è andata a vivere nella sua nuova casetta, essere stato in grado di portare via la lanterna di Giorgia“. Con queste parole, il papà di Giorgia, la 15enne di San Benedetto Po (Mantova) investita e uccisa un mese fa, il 12 novembre, denuncia su Facebook un gesto crudele: il furto della lanterna dalla tomba della figlia.
L’uomo prosegue con un appello accorato rivolto al ladro: “Tu persona ignobile hai fatto un male enorme… hai fatto male a Giorgia e l’hai fatta dormire al buio che lei non amava. Ti chiedo di riportare quella lanterna al suo posto, ti chiedo di non toccare la foto di Giorgia, ti chiedo di non toccare i fiori di Giorgia, rispetta la mia bambina”.
Nel post, accompagnato da immagini del cimitero, il papà sottolinea il valore simbolico di quella lanterna: “Era l’unione tra la mamma di Giorgia che ogni giorno si prendeva cura della luce per la sera perché Giorgia non amava il buio. Tu, persona ignobile, hai tolto a una mamma con un dolore immenso ciò che le rimaneva da curare per la sua bellissima bambina”.
Il messaggio si chiude con parole di dolore e dignità: “Io sono il papà di Giorgia e ti chiedo di rispettare la mia bambina, la mamma e la sorellina di Giorgia. Ricordati che per me questi sono giorni difficili, ma non auguro a nessuno di provare simili momenti. Giorgia avrà già oggi una lanterna nuova e domani e dopodomani, per sempre”. Un gesto crudele che aggiunge sofferenza a una famiglia già segnata dal dolore.
