Nelle ultime ore, il conflitto tra Russia e Ucraina ha raggiunto un nuovo picco di intensità. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le forze russe hanno lanciato 93 missili e 200 droni, colpendo principalmente siti energetici. “È la più grande offensiva sui nostri siti energetici dall’inizio della guerra“, ha dichiarato Zelensky, che ha sottolineato il grave impatto sul sistema energetico nazionale. L’attacco includeva anche l’utilizzo di quattro missili ipersonici Kinzhal, come confermato dall’Aeronautica militare ucraina.
La risposta russa ai missili Atacms di Kiev
Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che questo massiccio attacco è una risposta al recente raid ucraino sull’aeroporto militare di Taganrog, realizzato con missili americani Atacms. “Abbiamo colpito infrastrutture fondamentali per il carburante e l’energia in Ucraina. L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto”, ha affermato il ministero tramite l’agenzia Tass.
Nuove forniture di armi dagli Stati Uniti
Nel frattempo, il presidente americano Joe Biden ha approvato il 72º pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, dal valore complessivo di 500 milioni di dollari. La fornitura comprende munizioni per i sistemi missilistici Himars e droni, come anticipato dal segretario di Stato Antony Blinken. Questo sostegno sottolinea la determinazione di Washington a sostenere Kiev, nonostante le crescenti tensioni internazionali.
La Moldova in stato d’emergenza
L’escalation del conflitto ha ripercussioni anche sulla vicina Moldova, che ha dichiarato lo stato di emergenza per il rischio di interruzione delle forniture di gas russo. Una situazione che aggiunge ulteriore pressione alla regione, già gravemente colpita dagli effetti economici e sociali della guerra.
Il commento del Cremlino su Trump
In un contesto di forti tensioni geopolitiche, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha accolto con favore le recenti dichiarazioni di Donald Trump. L’ex presidente americano ha espresso opposizione all’uso di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire in profondità il territorio russo, una posizione che Peskov ha definito “pienamente in linea” con la visione di Mosca.
Uno scenario sempre più complesso
La guerra in Ucraina si conferma come uno dei conflitti più intricati e pericolosi degli ultimi decenni, con l’intensificarsi degli attacchi e il coinvolgimento sempre più diretto delle grandi potenze. L’uso di missili ipersonici, l’intervento di armamenti avanzati e le implicazioni geopolitiche rischiano di rendere la situazione ancora più difficile da gestire. E le decisioni del governo Biden, in attesa dell’insediamento di Donald Trump in Gennaio, fanno temere un’ulteriore escalation del conflitto.